Verso Fortitudo-Trieste, le parole di Dalmonte: “Partita dai tanti significati dal punto di vista dell’approccio, dovremo essere molto attenti alle nostre esecuzioni offensive”

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Domenica alle 17:30, all’Unipol Arena di Casalecchio, si affronteranno la Fortitudo Lavoropiù Bologna e l’Allianz Pallacanestro Trieste, due formazioni determinate a chiudere il girone di andata con un successo prezioso per allontanarsi dalla zona retrocessione. Sarebbe la quarta vittoria consecutiva in campionato per i felsinei, il terzo per gli ospiti. Ecco le parole con cui il coach di casa, Luca Dalmonte, ha presentato la partita:

Ci attende una partita dai tanti significati e motivazioni dal punto di vista dell’approccio. Trieste ha un’identità ben precisa grazie alla straordinaria gestione pluriennale di Dalmasson, che ha cambiato giocatori e obiettivi ma ha creato una mentalità, ha portato risultati e ha cementato il gruppo. Le sue squadre hanno un modo di giocare e di esprimersi assolutamente identificabile, ed è un complimento: è un basket essenziale, molto energico dietro ma anche davanti, sanno sporcare le linee di passaggio e hanno due giocatori per ciascun ruolo. Questo permette loro di giocare 40′ con grande intensità e atletismo sugli esterni. Per reagire alle loro difese, dovremo essere molto attenti alle nostre esecuzioni offensive. Davanti hanno Fernandez che è un giocatore chiave, esterni capaci di attaccare ogni possesso, intelligenza sotto canestro e molte possibili alternative. E sono importanti gli italiani, come visto nella vittoria con Reggio. 

L’infermeria? Dovremmo avere due rientri, servirà sensibilità da parte di tutti. Ogni rientro deve avere gradualità di aspettative sia da parte di chi rientra sia da parte di chi lo accoglie. Comunque avremo più rotazioni e intensità. Parliamo di Fantinelli e Saunders, che si stanno allenando e vedremo che tipo di gara potranno dare. Questo però non deve intaccare ciò che stiamo cercando di costruire. Banks? Oggi (venerdì, ndr) si allena, la sua problematica è ancora in essere e va gestita, ma si sta allenando.

I nostri obiettivi? Lo dico seriamente perché ci credo: il nostro obiettivo è essere sempre al meglio delle nostre possibilità per ogni singola partita. Dobbiamo restare ancorati all’unica palla a due che deve interessarci, ovvero la prossima. Guardare troppo avanti può essere dispersivo o fonte di distrazione, stiamo sul presente; ci sarà tempo per fare altre considerazioni sul futuro, ma non so quali e non adesso.

La convivenza tra Baldasso e Fantinelli? I cambiamenti della squadra ci tengono vivi nell’esercitare ipotesi, nel capire come si comporteranno i giocatori in certi accoppiamenti. Per me se cambiano i protagonisti, perché la partita può portare a ciò e non perché lo decidiamo prima, noi dobbiamo riuscire ad essere camaleontici e mantenere la nostra organizzazione. Questo ci permette di superare assenze ed evitare calcoli su chi prende i tiri, su chi fa canestro. Solidità e presena, questo determina i risultati e dev’essere l’obiettivo di tutti. Si può essere protagonisti anche con blocchi, rimbalzi, tuffi e passaggi, non solo con la somma dei tiri. Per quanto riguarda Fantinelli e Baldasso, nella rotazione degli esterni è prevista anche la loro compresenza in campo, perché hanno caratteristiche diverse. Quando questo capiterà non so ancora dirlo, ma possono giocare insieme.

La “cura Dalmonte” nel modo in cui sono rinati certi giocatori? Ci sono vari modi di porsi. Io cerco onestà, serenità e relazioni non per forza fatte solo di abbracci ma anche di scontri. Ma le relazioni sono alla base di ogni fattore tecnico, determinano il benessere mio e quello dei giocatori.

La crescita di Totè e Palumbo? Leo è stato bravo a cogliere l’occasione, poi col rientro di Cusin ha giocato quasi solo da 4, quindi l’assenza di Happ non ha inciso. Anche Mattia è stato bravo a cogliere un’opportunità, capacità alla base di molti progressi. Dovrà essere altrettanto bravo a conservare questo status migliorato nel prossimo futuro, uno status funzionale sia alla squadra sia al suo miglioramento. È un investimento a medio-lungo termine della società, va tutelato e protetto. Anche in Turchia, contro un’ottima squadra, ha fatto la sua parte.”

Giovanni Fornasari

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