Verso Sassari-Brescia: le parole dei coach Pozzecco e Diana e dell’ex di turno Brian Sacchetti

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GIANMARCO POZZECCO (FONTE: Ufficio Stampa Dinamo Sassari): Nella pallacanestro italiana negli ultimi 15 anni non ricordo pivot dominanti dal punto di vista fisico, ci siamo abituati a giocare con quattro o addirittura cinque piccoli e non è semplice per la terna arbitrale arbitrare una partita dove c’è un giocatore dominante come il nostro Jack Cooley. Questo è discriminante per il giocatore e vorrei poterlo proteggere di più. Sia chiaro non mi lamento dell’arbitraggio, come ho già avuto modo di dire il livello arbitrale è cresciuto molto in questi anni e ne sono contento. Mi dispiace che, in un mondo in cui è difficile economicamente e tatticamente accaparrarsi le performance di un centro fisico, sia difficile proteggere i giocatori di questo genere. Noi abbiamo la fortuna di avere un giocatore come Cooley e credo sia un bene per la nostra pallacanestro: quando c’è Jack in campo è normale che gli avversari lo attacchino ma c’è un limite a tutto, questa sua fisicità gli altri devono anche un po’ subirla. Ormai siamo abbondantemente abituati e preparati ad affrontare squadre che, chi per un motivo chi per un altro, arrivano in gas con una striscia di risultati positivi, o con un cambio in panchina o magari con un innesto che dà entusiasmo. Nel caso di Brescia arriva qui in gas, con la corsa ai playoff aperta dopo aver battuto Milano e Bologna. Sulla carta poteva essere una partita facile invece arriveranno qui lanciati e in fiducia; non sono preoccupato, da quando sono arrivato non abbiamo mai affrontato partite facili o scontate: penso a Trento che è arrivata qui in striscia, a Bologna che ha calcato il nostro parquet dopo il cambio di allenatore o Pesaro che aveva appena inserito un innesto come Wells. Siamo consapevoli del valore dei nostri avversari, rispetteremo Brescia come abbiamo sempre fatto con gli avversari che abbiamo incontrato finora, con l’obiettivo di disputare la nostra partita, consapevoli che poi mercoledì si va in Germania a giocarci la finale a Wurzburg e poi domenica prossima saremo a Trieste. Quella di domenica sarà una partita con una squadra che è stata costruita per rispondere a determinate caratteristiche. Hanno un quattro dinamico e atletico come Beverly, sicuramente undersize, e giocano molto a zona. Brescia è una squadra di conformazione prevalentemente italiana con giocatori di grande livello come Laquintana, Vitali, Abass, Sacchetti e Zerini ai quali aggiungono un americano del calibro di Moss. Noi dovremo essere sempre molto bravi a sfruttare i nostri lunghi, consapevoli che gli avversari si preparano a difendere sul nostro postbasso, saranno molto tattici e noi dovremo essere pronti. Da poco ho riguardato la partita con Cremona, la prima che ho allenato in campionato, e ho visto una bella differenza; i ragazzi sono molto più concreti ed efficaci in attacco. Hanno grande confidenza e credo che la partita contro Wurzburg sia stata ad alto tasso di agonismo senza che questo abbia tolto sotto il profilo della tecnica e della tattica. Abbiamo 12 risultati utili quindi giochiamo con grande fiducia ed è normale che sia così, è una striscia che nel mondo dello sport non è comune. Non è facile per me tenere alto il livello di concentrazione: vincendo cresce il livello di responsabilità ma anche la presunzione da parte di tutti, dobbiamo essere bravi a restare concentrati, renderci conto che stiamo vivendo una favola bellissima. Non sono preoccupato nel caso di sconfitta: non ci sarebbero drammi ma non prendiamo in considerazione questa ipotesi. Lavoriamo con fiducia soprattutto in difesa: siamo un po’ scesi di qualche decimo e secondo me abbiamo dei margini di crescita sotto questo aspetto, impegnandoci di più nell’aiutarci”.

ANDREA DIANA (FONTE: Ufficio Stampa Basket Brescia Leonessa):“Arriviamo da due successi consecutivi molto importanti e prestigiosi. Dobbiamo approcciare la partita contro Sassari nello stesso modo e con lo stesso spirito combattivo. Solo rimanendo concentrati e uniti per 40′ potremo provare a strappare i due punti in Sardegna. Sassari è una squadra in grande fiducia, che quando gioca in casa tende ad alzare il proprio rendimento, sospinta dal proprio pubblico. Hanno una grande capacità di correre da palla recuperata, utilizzando spesso il post basso con Cooley, Thomas e anche Pierre. Non credo che si snatureranno per affrontarci. La Dinamo è una squadra che ruota parecchi giocatori in campo. Pozzecco riceve tanto dal quintetto iniziale (intorno ai 68 punti di media segnati, ndr) ma trova energia anche dalla panchina, soprattutto con Spissu, Gentile e Polonara, bravi a spezzare il ritmo di gara e farsi trovare pronti quando chiamati in campo dal coach. Il Banco ha una taglia fisica importante, che utilizza soprattutto in difesa. Nelle vittorie ottenute al PalaSerradimigni, il quintetto sardo concede appena 77 punti agli avversari, mettendo grande pressione sui playmaker e sfoggiando una difesa aggressiva su tutto il campo. Al di là di qualsiasi voce sul mio futuro, continuerò a lavorare seriamente con la mia squadra e a lottare fino alla fine del campionato. Da un mese a questa parte, si continua a parlare incessantemente del mio futuro: è come se in città ci fosse una festa per me a cui non sono stato invitato. Mi coglie di sorpresa dover apprendere dalla stampa queste informazioni in merito a un argomento così delicato come la mia permanenza sulla panchina di Brescia, anche perché in questo periodo nessun rappresentate del club mi ha espresso direttamente pareri a riguardo. Sono in questa società da ormai da 8 anni, non penso che si sia pensato ad avvisare gli organi di stampa prima di parlare con il diretto interessato”.

BRIAN SACCHETTI (FONTE: Ufficio Stampa Basket Brescia Leonessa): “Tornare al PalaSerradimigni, dove ho vissuto quasi ogni giorno per 7 anni consecutivi, è sempre particolare. Rientrare in quel palazzetto sarà molto emozionante, anche se lo scotto della prima volta c’è già stato l’anno scorso. Nonostante l’emozione e il piacere di rivedere vecchi amici, una volta che sarò sceso in campo per il riscaldamento, qualsiasi tensione del prepartita sparirà del tutto. Avere un solo risultato a disposizione può essere un’arma a nostro vantaggio, e potrebbe permetterci di scendere in campo più lucidi e concentrati per affrontare una squadra in grandissima fiducia. Quando arrivi a questo punto del campionato, dove si affrontano squadre che si giocano un’ampia fetta di playoff, non c’è spazio per la stanchezza: anche per questo, non penso che Sassari risentirà del doppio impegno, ma sarà concentrata unicamente per fare risultato. Fisicamente, sto meglio e sto riuscendo ad allenarmi con maggior continuità. Ne approfitto per ringraziare tutto lo staff tecnico e medico, che ha fatto un lavoro incredibile su di me, permettendomi di stare vicino alla squadra senza perdere nemmeno una gara”.

Federico Gaibotti

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