Verso Trento-Cantù, le parole di Marco Sodini e Lele Molin

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DOLOMITI ENERGIA TRENTINO: MAURIZIO BUSCAGLIA

Credo che, come ci ripetiamo spesso da inizio stagione, la chiave della nostra partita possa essere ancora una volta la difesa, a maggior ragione quando si affronta una squadra di alta pericolosità offensiva come Cantù: la Red October ha il miglior attacco del campionato non solo perché ha tanti grandi realizzatori, ma perché lo stile di gioco di coach Sodini a ritmo alto e tanta corsa crea grosse difficoltà alle difese avversarie. Da parte nostra, archiviata la nostra comunque positiva stagione europea, vogliamo dare continuità al risultato e alla prestazione messa in campo domenica scorsa contro Brescia, dobbiamo essere concentrati su noi stessi e sulla nostra crescita: a Montichiari abbiamo mostrato passi in avanti dal punto di vista tecnico e anche mentale, perché nei momenti di difficoltà siamo rimasti coesi e compatti. Per noi quindi questa contro Cantù è una partita davvero importante, per noi stessi ancora prima che per la classifica.

RED OCTOBER CANTU’: MARCO SODINI

«Prepariamo la partita con Trento in una settimana corta, dopo il rammarico di aver perso un derby a cui tenevamo moltissimo, sul quale ci ritorno un attimo sopra. Sono ancora convinto che la voglia di far bene contro Varese ci abbia bloccato all’inizio della partita. Il primo quarto è stato condizionante per una serie di motivi diversi, sostanzialmente non abbiamo mai difeso, sapete che io non amo girare intorno alle cose. La stessa squadra, però, con quest’indole, è riuscita a far segnare soltanto 11 punti a Varese nell’ultimo quarto, giocando con ottime componenti di squadra e con una grandissima intensità individuale in difesa. Ma di questo non possiamo essere contenti, così come non siamo contenti di aver preso 42 tiri da tre, dobbiamo avere più equilibrio. Ci siamo presentati in palestra dopo il derby con un forte rammarico, facendo una lunga seduta video, una cosa non usuale per me. Non mi piace stare molto davanti allo schermo, cerco di essere preciso nelle cose da dire ai miei giocatori. Ci siamo guardati negli occhi, la risposta poi sul campo è stata assolutamente ottima. Chiedo alla piazza di valutare la nostra reazione dopo due sconfitte consecutive, arrivate soltanto alla diciottesima giornata. Sono arrivate molto tardi e, francamente, non me l’aspettavo che una squadra che doveva lottare per salvarsi perdesse due partite di fila così avanti».

CONDIZIONE FISICA
«È un periodo in cui stiamo facendo molta fatica per problemi di tipo fisico. Prima Burns e Thomas, poi adesso i dolori alla schiena di Crosariol, Parrillo e Cournooh, non ultimo l’infortunio di Culpepper. Non fingiamo, questa squadra non è strutturata per sopportare questa cosa sul lungo periodo. È una settimana in cui, a livello numerico, fatichiamo ad allenarci. Oltre a Culpepper, anche Crosariol non riesce ad allenarsi. Non so quanto e come potrà essere impiegato contro Trento, non lo saprò fino all’ultimo momento».

AQUILA BASKET TRENTO, L’AVVERSARIA
«Nella settimana che ci aspetta all’impegno con Trento stiamo affrontando le sedute di allenamento con grandissima determinazione. Come ho detto anche nella conferenza stampa di andata, Trento è una società che rispetto molto per struttura e per capacità di dare continuità a dei progetti. Qualche volta può portare ad un momento sorprendente, come lo è stato del resto lo scorso anno, perché non credo si aspettassero di arrivare a giocarsi una finale scudetto, mentre in altre occasioni – come quest’anno – possono vivere dei momenti di difficoltà. È comunque una squadra che si sta ritrovando. È un roster con della fisicità e con dell’atletismo fuori scala per il nostro campionato. Nel quintetto base, a parte Gutierrez che è comunque un play/guardia alto, hanno giocatori molto fisici e atletici come Gomes, Shields, Sutton e Hogue. Quattro profili praticamente identici, molto simili, dotati di un ottimo dinamismo e parecchio intercambiabili. Sono aggressivi e forti di una struttura costruita nel tempo da coach Buscaglia, il quale quest’anno può contare su uno staff tecnico ancor più amplio, composto da un assistente allenatore esperto come Molin. Dalla panchina poi possono contare su Forray che ha appena festeggiato le 300 partite in maglia Trento e questo conferma il senso di un progetto e di una programmazione, giocatore dotato di un’energia spaventosa. Poi hanno Flaccadori che ha del gran talento e Franke che ha tamponato qualche assenza dopo la rissa di Bologna nella quale sono rimasti coinvolti alcuni giocatori dell’Aquila. Silins è un gran tiratore e Lechthaler sta giocando qualche minuto in più rispetto all’inizio della stagione. Stanno attraversando un processo molto simile a quello dello scorso anno, dove non erano partiti benissimo ma hanno saputo migliorarsi nel corso del tempo».

PIANO PARTITA
«A Trento vorremmo giocare una partita con i nostri ritmi, dobbiamo essere pronti fin dall’inizio, mi aspetto un approccio diverso rispetto alle ultime due partite. Vogliamo giocare la nostra pallacanestro, vogliamo correre ma allo stesso tempo dobbiamo anche trovare l’equilibrio di riuscire a giocare insieme, più di quanto non siamo stati capaci di farlo contro Varese, anche per meriti dei nostri avversari. Non voglio che ci accontentiamo di non attaccare l’area come successo nel derby, solo perché Varese è stata brava ad “impacchettare” l’area. Abbiamo bisogno anche di un passo di altruismo in più. Con Varese sono mancati extra passaggi, seconde penetrazioni in area e pick and roll dinamici, con Trento mi aspetto dunque una partita un po’ diversa, con una consistenza a rimbalzo differente dal punto di vista dell’applicazione del taglia-fuori specialmente dei giocatori piccoli».

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