Anche Federico Buffa è stato ospite di Sky Sport 24 che in questi giorni di quarantena forzata per via del Coronavirus sta intervistando diversi protagonisti del mondo del basket.
In particolare l’Avvocato ha raccontato cosa ha provato nel momento in cui ha saputo della morte di Kobe Bryant.
Ero negli Stati Uniti a un festival del cinema indipendente, la notizia mi è arrivata dal direttore di Sky Sport. Non ho pensato niente al momento, c’era una sorta di rigore psichico, poi durante la giornata ho contato quante volte l’ho visto giocare dal vivo e di come mi rendevo conto di quando lui decideva di vincere psicologicamente le partite. Da lì non ho mai più pensato a lui come giocatore, ho solamente riflettuto sul fatto che lui, come Gaetano Scirea, ha a disposizione 6-7 secondi prima dell’impatto, durante i quali ha capito che stava per morire carbonizzato con sua figlia di fianco. Continuo a pensare a quegli istanti in cui sei lucido e sai che tutto sta per finire, non so quanto possano durare momenti del genere. Poi mi ha colpito sua moglie quando ha detto: “Meglio così: nessuno poteva vivere senza l’altro, per uno di loro sarebbe stato troppo difficile sopravvivere all’altro”.
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