Vince Carter ricorda i 3 momenti più importanti della sua carriera

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Vince Carter ha appena firmato un contratto annuale con gli Atlanta Hawks, che gli permetterà di stabilire il record come giocatore più longevo nella storia della NBA con 22 anni di carriera da professionista: gli highlights della sua carriera sono veramente infiniti, ma secondo lo stesso Vincredible, sono 3 i più importanti, ovvero quelli grazie ai quali Carter ha capito di poter far parte della NBA a lungo.

Ovviamente, il primo momento è stato l’aver vinto il titolo di Rookie of the Year nel 1999. Mi ha fatto capire che il mio mondo era la NBA. Penso che Paul Pierce e Jason Williams stessero giocando ad un livello molto alto, quindi per me averli battuti è stato incredibile, ho giocato molto bene nella seconda parte di quella stagione, e ciò mi ha dato un vantaggio.
Il secondo momento, beh, l’aver vinto la gara delle schiacciate nel 2000 mi ha dato una fiducia immensa, ma più importante è stato il fatto che per 3 anni consecutivi sia stato il giocatore con più voti per l’All Star Game. La prima volta che è successo ho pensato: “Cavolo, sono davanti a gente come Kobe, Garnett, T-Mac! Stiamo parlando di giocatori simbolo per l’All Star Game” ed il fatto di esserci riuscito per 3 anni di fila è qualcosa di entusiasmante.
Il terzo momento è sempre legato alla partita delle stelle: nel 2003 ci fu l’ultima apparizione di Michael Jordan e io ero ancora primo nella lista. Tutti sapevamo che sarebbe partito in quintetto, io non avevo nessun dubbio, gli ho lasciato il mio posto, è stato pazzesco. Quando ne parlavo con i miei amici, loro mi dicevano: “Riesci a capire cosa vuol dire? Hai avuto più voti di Michael Jordan nel suo ultimo anno!” E’ davvero difficile da credere. E’ una di quelle volte che ti rendi conto di aver fatto qualcosa di davvero buono nel tuo lavoro“.

Francesco Manelli

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