Massimo Zanetti è tornato a parlare in queste prime settimane di preseason della sua Virtus Bologna. Il proprietario delle V Nere in estate è stato al centro dei rumors per una presunta trattativa per la vendita della sua quota di maggioranza nel club. Sembrava ad un passo la cessione a una cordata israeliana, invece alla fine l’affare è saltato e la Virtus cercherà risorse sul territorio, come dichiarato anche da Luca Baraldi nei giorni scorsi. Secondo Zanetti invece una trattativa vera e propria non c’è mai stata.
“Sono il presidente della Virtus Bologna. Israeliani non ne ho visti, non ho incontrato nessuno. Non ho trattato con nessuno. Non ho mai visto una proposta di acquisto scritta. L’agente di Sasha Djordjevic ha parlato con Luca Baraldi di questa possibilità. Probabilmente voleva riportare il suo cliente sulla panchina della Virtus, sono andati fuori a pranzo. Ma a me non interessa cosa fa Baraldi, conta quello che faccio io che sono il presidente. Se un procuratore va in giro a fare proposte non possiamo prenderle per buone, chiunque può andare in giro a dire cazzate. Gherardi è stato coinvolto in quanto socio e ha detto che assolutamente non ne voleva sapere” ha dichiarato Zanetti nella conferenza stampa che ha aperto la stagione della Virtus.
“Soci? No, devo mantenere assolutamente il 55% delle quote per dare sicurezza alla Virtus. Noi cerchiamo sponsor, ma non risolvi le cose con 100.000€” ha proseguito il numero uno bianconero.
Sul ridimensionamento della sponsorizzazione di Segafredo, main sponsor e società di cui Zanetti è presidente, il patron della Virtus ha commentato: “Intanto Segafredo, che io rappresento, versa 6 milioni di euro di sponsorizzazione. Quanti sponsor a Bologna tirano fuori 6 milioni? Neanche uno. È una signora sponsorizzazione. Proprio perché non sono eterno e non posso rilanciare alla mia età, ho ceduto il 50% della mia parte industriale in Segafredo. I soci che sono subentrati hanno visto un impegno di 13 milioni di euro per il basket. Non si poteva pretendere che Segafredo andasse avanti in eterno a dare 13 milioni, una cifra nata durante il Covid per le agevolazioni da parte del governo. I soci quindi giustamente hanno voluto ridurre l’investimento, altro non dico. Sono cose normali. Se guardate Armani con Milano sì, è diverso, ma è un patchwork di marche e marchette, cambia sponsor in continuazione. Nessuno ne fa uno scandalo, mentre a Bologna se dici che verrà un altro sponsor è una tragedia. Se avessi anche io tanti sponsor che ci danno soldini, farei anche io patchwork“.
Fonte: BolognaBasket
Foto: LBA
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