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Virtus, la gioia di Daniel Hackett: “Riscattata l’amarezza dei secondi posti, adesso parliamo noi”

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Grande gioia per Daniel Hackett dopo la conquista dello Scudetto con la Virtus Bologna.

Nelle dichiarazioni a caldo del play azzurro, raccolte da DAZN, la dedica ad Achille Polonara ma anche parole di riscatto dopo le critiche degli anni passati.

È stato un momento davvero intenso. Sentivamo il bisogno e il desiderio di fare qualcosa per Achi. Sta affrontando una situazione complicata, ma so che combatterà con forza, e noi siamo con lui. Questa vittoria è per lui. È anche un riscatto per tutto quello che questo gruppo ha passato. Abbiamo dovuto sopportare per anni l’amarezza dei secondi posti. La società ha sempre avuto pazienza con noi, e i tifosi ci hanno seguito ovunque, anche nei momenti più duri. Personalmente, la cosa che mi dà più gioia, alla mia età, è vedere ragazzi come Diouf e Akele vincere, Morgan migliorare, il gruppo diventare solido. Questa è una soddisfazione che va oltre qualsiasi trofeo. Dal punto di vista personale, mi considero molto fortunato. Ho giocato per grandi squadre e grandi allenatori, ma vincere qui a Bologna ha un sapore unico, soprattutto dopo tre estati passate a digerire delusioni in silenzio. Adesso possiamo dirlo con orgoglio: siamo campioni d’Italia.

Hackett poi ha ripercorso le tappe di questo successo, partito dalle sconfitte patite nel corso della stagione e in particolare da quella delle Final Eight con Milano.

Abbiamo iniziato questo percorso da molto indietro. Dopo la sconfitta in Coppa Italia contro Milano ci siamo messi faccia a faccia e abbiamo deciso di ricominciare con serietà. Abbiamo affrontato settimane pesanti, quasi come una seconda preparazione atletica. Il coach ha tirato fuori metodi vecchia scuola, marzo è stato durissimo, a volte non sapevamo se ce l’avremmo fatta [ride, ndc]. Poi ci siamo uniti ancora di più. Anche senza Achi e Clyburn abbiamo superato Milano e siamo arrivati in finale con la testa giusta.

Infine un passaggio sul confronto diretto con Amedeo Della Valle.

Ho dovuto usare le maniere forti e gliel’ho detto apertamente. Contro uno come lui non puoi permetterti distrazioni, basta un attimo e ti punisce. L’idea era togliergli ritmo e limitare il pick and roll con Bilan. Abbiamo portato la pressione più in alto, rischiando qualcosa, ma alla fine la strategia ha funzionato.

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