West(brook) a valanga sull’East in uno degli All Star Game più equilibrati degli ultimi anni

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Nella notte si è giocata la regina delle partite dell’All Star Week End; il match tra Western e Eastern Conference. A spuntarla è il team West, riportando il titolo a occidente…

all star gameTeam West – Team East 163-158

Capita una volta ogni decina d’anni, ma quando capita è una delizia per palati fini della pallacanestro: la partita tra le stelle della Western Conference e quelle della Eastern Conference risulta equilibrata e gli ultimi minuti di gioco, quelli decisivi, sono letteralmente infuocati.

Russel Westbrook on fire sin dai primi minuti.
Russel Westbrook on fire sin dai primi minuti.

Andiamo con ordine. Come al solito la difesa non è gran cosa nell’All Star Game e viene prediletto lo spettacolo, che in generale offre molta varietà di gioco. All’inizio è il Team West a partire meglio, ispirato da un Westbrook che fa capire sin dalle prime battute di gioco di essere in serata di grazia. Il play dei Thunder chiuderà la prima frazione di gioco con il record per punti segnati in un tempo in un All Star Game: il numero zero di OKC va a referto 27 nei primi 24 minuti di gioco.
Non sarebbe la partita delle stelle, tuttavia, se il Team East non fosse in grado di tenere botta. Nel secondo quarto sono i fenomeni della “conference più scarsa” a fare la voce grossa e a riportare equilibrio nella partita, che all’intervallo vede LeBron e compagni in vantaggio per 82-83 (si, all’intervallo si sono già superati gli ottanta punti!). A reggere in piedi la baracca, oltre a The King, ci pensa l’All Star che non ti aspetti; quel Kyle Korver portato a New York in sostituzione dell’infortunato Wade. L’esterno degli Hawks conferma la sua fama di cecchino sugli scarichi che riceve da dentro l’area (21 punti e 7/12 da tre).

LeBron deluso dall'andamento della partita per il proprio Team East, sotto gli occhi di Jay-Z-
LeBron deluso dall’andamento della partita per il proprio Team East, sotto gli occhi di Jay-Z-

Ancora equilibrio nella terza frazione di gioco, che termina 122 pari. I fan presenti al Madison Square Garden vengono delusi dall’MVP del campionato in carica, Kevin Durant, che sembra tutt’altro che un All-Star e chiude l’incontro con soli tre punti (frutto di un 1/6 al tiro) e due palle perse. Steve Kerr lo relega in panchina e KD35 vedrà il campo solo con il contagocce. Dall’altra parte c’è spazio per i momenti di gloria dei numerosi play convocati nel team East; Wall, Lowry, Irving e Teague vanno tutti in doppia cifra.
Il quarto decisivo si gioca punto-a-punto, con il Team West(brook) –la battuta, anche se scarsa, è d’obbligo – che riesce sempre a stare davanti di qualche punto, mentre l’Est insegue con il solito James, aiutato per l’occasione dal fido scudiero Carmelo Anthony. Nulla da fare per gli “underdog”, tuttavia, i due ex-compagni di squadra Westbrook e Harden sentenziano la partita segnando undici degli ultimi sedici punti dell’incontro. Alla fine dei 48’ di gioco il tabellone parla chiaro: Team West batte Team East per 163-158. È la volta quarta volta su cinque delle ultime edizioni che la squadra della conference occidentale batte quella della conference orientale.

Russel Westbrook solleva il trofeo di MVP dell'All Star Game 2015.
Russel Westbrook solleva il trofeo di MVP dell’All Star Game 2015.

MVP: Russel Westbrook = Il secondo violino di OKC dimostra anche all’All Star Game che questo è l’anno della sua definitiva consacrazione. Il takento di Long Beach segna la bellezza di 41 punti (massimo scorer dell’incontro) ai quali aggiunge cinque rimbalzi, un assist e tre palle rubate. Il tutto in soli 25 minuti di gioco. Dominante.

Niccolò Armandola

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