Zion Williamson non voleva essere sostituito nel quarto quarto contro gli Spurs

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Fino a 9′ dalla fine dell’incontro, la partita di esordio di Zion Williamson era stata piuttosto noiosa: il prodotto di Duke aveva segnato solo 5 punti, passando in panchina la maggior parte del tempo per via del ferreo regime di minutaggio ristretto imposto dallo staff dei New Orleans Pelicans che prevedeva sostanzialmente di tenerlo in campo solo poco più di 4′ per ogni frazione di gioco.

Poi è successo: 17 punti nel solo quarto quarto, nel giro di 3′, con NOLA che è tornata sotto in un amen dopo aver passato il resto della gara intorno ai 10 punti di svantaggio. Proprio appena prima che Zion si accendesse, coach Alvin Gentry aveva preparato la sostituzione con Nicolò Melli, richiamato in panchina dopo i primi due canestri della striscia del rookie. Alla fine Williamson è rimasto in campo circa 2′ in più del previsto, con Gentry piuttosto nervoso per il fatto di non poterlo sostituire, pressato dallo staff medico per il rischio di un nuovo infortunio. Il coach ha dovuto chiamare un timeout per sostituire il #1, e i due hanno avuto una breve conversazione mentre il giocatore stava tornando in panchina in quell’occasione.

Marc J. Spears ha rivelato cosa i due si sarebbero detti. Nel bel mezzo della hot streak di Williamson, lo staff medico avrebbe detto al coach che era ora di richiamarlo in panchina fino al termine della gara, incontrando le resistenze di Gentry che non poteva sostituire il proprio giocatore in quello stato di forma, optando per aspettare il timeout successivo. Mentre Zion tornava in panchina, avrebbe chiesto al coach: “Posso vincere questa partita per la squadra. Lasciami in campo”. Ma Gentry ha a quel punto preferito dare ascolto allo staff medico e cautelarsi, effettuando la sostituzione e alla fine accettando la sconfitta, maturata proprio con l’uscita di Williamson.

Francesco Manzi

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