Penny Hardaway sul reclutamento dei prospetti da parte della G-League: “È come il tampering”

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Nelle ultime settimane, tre dei migliori prospetti che avrebbero giocato in NCAA l’anno prossimo hanno invece cambiato idea e hanno deciso di firmare in G-League. Questa scelta permetterà loro di guadagnare fin da subito dalla propria immagine, percepire uno stipendio (nel caso di Jalen Green intorno al mezzo milione di dollari) e confrontarsi con uomini adulti in campo, preparandosi così al meglio per la NBA.

L’effetto domino scatenato da Green, il primo a fare questa scelta, ha anche costretto la stessa NCAA a rivoluzionarsi e a permettere, in un futuro prossimo, anche ai propri atleti di guadagnare dalla propria immagine e dal proprio nome. Tuttavia la situazione sembra non piacere troppo a Penny Hardaway, ex stella NBA e oggi head coach del college di Memphis, scelto proprio da Green prima del cambio di idea. Penny qualche mese fa era stato anche al centro di uno dei tanti scandali che hanno coinvolto la NCAA negli ultimi anni, in questo caso l’inchiesta aveva portato alla squalifica di James Wiseman, che ha poi deciso di lasciare definitivamente Memphis e prepararsi al Draft individualmente, dopo appena 3 partite disputate.

“Non credo, e potrei anche sbagliarmi, che la G-League sia stata pensata per reclutare i ragazzi che vogliono andare al college per non farli andare al college” – ha dichiarato Hardaway al Memphis Commercial Appeal –Portare questi ragazzi a disiscriversi quando hanno già firmato e continuare a parlare con i loro genitori è praticamente come il tampering. Non sono davvero d’accordo con tutto questo”.

Francesco Manzi

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