Sembrano essere giorni decisivi per il progetto NBA Europe. Qualcosa bolle in pentola nel basket del Vecchio Continente, come dimostra la fibrillazione fra i dirigenti europei in queste ore.
Da ieri i 13 stakeholders di EuroLega sono riuniti a Barcellona per un meeting lampo che si è prolungato per due giorni. Un chiaro segno dell’importanza degli argomenti sul tavolo. E non è un caso che la riunione sia stata convocata velocemente. Domani, infatti, a Ginevra ci sarà un incontro ufficiale tra FIBA e NBA per discutere del nuovo progetto.
Idea che si fa sempre più concreta. Lo ha confermato nei giorni scorsi George Aivazoglou, managing director della NBA per Europa e Medio Oriente, in una intervista a L’Equipe. Il dirigente greco ha già parlato di una formula (girone all’italiana + playoff) e di una possibile partenza nel 2027.
I tempi però potrebbero essere più stretti. Lo ha spiegato il presidente dell’Hapoel Tel-Aviv, Ofer Yannay, secondo il quale questa potrebbe essere l’ultima stagione nella storia dell’EuroLega con “NBA Europe ormai alle porte“. Un arrivo al quale ECA non starebbe rispondendo abbastanza rapidamente, secondo il presidente israeliano, con il concreto rischio di essere cancellata. Questo nonostante il CEO Paulius Montejunas abbia più volte aperto a una collaborazione con la NBA. Ma la riunione fiume di questi giorni e l’incontro di domani (a cui EuroLeague non è stata invitata) sembrano aprire anche lo scenario di una fuga in avanti della lega di Adam Silver, a braccetto con la FIBA, tagliando fuori ECA.
La cosa certa è che in questi giorni la politica del basket è in fermento e presto potrebbero esserci novità importantissime sul futuro della pallacanestro europea.
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