NBA Natale

A Natale puoi. Anzi, devi. Far innamorare tutta la tua famiglia di quello sport chiamato basket

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Diciamoci la verità, è difficile che il 25 dicembre a tavola si parli di pallacanestro, a meno che tu sia nato a Bologna, a Pesaro, a Cantù, a Trieste e in pochissime altre piazze d’Italia. In più l’anno scorso, a Natale, festa consacrata dagli Dei in onore della palla a spicchi (forse siamo stati un po’ blasfemi, ma chi è senza peccato scagli la prima pietra), hanno pure provato a rubarci la NOSTRA festa facendo giocare la Serie A di calcio.
Ora, senza entrare nei tragici incidenti che si sono verificati fuori San Siro, la verità è che il giorno di Natale, dalle 12.30 in poi, ovvero quando termina il canto finale a messa, è il giorno dedicato alla pallacanestro.
Perché sì, i parenti sono importanti – anche perché spesso li vedi solo quel giorno e sporadicamente ai funerali – ma non scherziamo, dalla palla a due delle ore 18.00 esiste solo la palla arancione, non c’è tombola o gioco di carte che tenga.

Ma quest’anno è diverso, abbiamo un compito per voi: DOVETE FAR INNAMORARE GLI AGNOSTICI DELLA PALLACANESTRO.
Sì, ma giustamente ora ci chiederete come.
Beh, abbiamo un paio di consigli per voi. Iniziamo.
Dalle 14.00 in poi, quindi quando più o meno avrete finito l’antipasto, iniziate a spiegare le regole fondamentali: in quanti si gioca, quanto durano le partite – ricordatevi che sono 40 minuti in Serie A e 48 in NBA, più eventualmente 5 di overtime, che possono diventare 10, 15 20, 300 -, e che ci sono due squadre in campo. Sembra una stupidaggine ma non bisogna mai sopravvalutare l’agnostico, perché è profondamente ignorante, nel senso vero del termine, cioè che non conosce.

Fatto questo primo difficile step, dalle 16.00 circa in poi, ovvero quando sarete alla fine del secondo, iniziate a parlare di alcune regole, senza citare i passi, quelli in verità non li hanno capiti i giocatori, figuriamoci se possono comprenderli gli agnostici. Iniziate dalla differenza tra tiro da due e tre punti, poi passate al tiro libero, con possibilità di “and one”, e infine spiegate l’infrazione di campo. I 3, 5 e 8 secondi sono superflui: uno perché non li fischiano quasi mai e due perché al massimo li potete spiegare praticamente quando avvengono durante la partita. Ora siete a buon punto però serve il tocco di magia che a Natale non può mai assolutamente mancare.

Alle 18.00 sintonizzatevi su Boston @ Toronto, Sky Sport NBA, e spiegate loro che l’NBA è talmente bella e aperta mentalmente che i campioni della massima Lega americana sono canadesi, che hanno perso il loro miglior giocatore ma che hanno un fenomeno come dirigente e stanno ancora disputando un’ottima stagione. A quel punto dite loro che gli avversari sicuramente li avranno già sentiti citare – tutti quanti hanno un paio di ciabatte dei Boston Celtics comprate al mercato a due spicci – e che sono la franchigia più titolata della storia dell’NBA, hanno qualche fenomeno e in più hanno un omone di quasi 2 metri e 30 che sembra un gigante, ma è buono, come il GGG (menzionate il GGG, così anche i piccoli pargoli si impressionano e iniziano a guardare la gara).

Finito questo match, c’è la seconda scelta più difficile della giornata (la prima è dove sedersi al pranzo di Natale per evitare la zia che ti chiede per quale motivo non hai ancora una fidanzata e hai 32 anni): Milwaukee @ Philadelphia oppure il ritorno in Serie A del Derby tra Virtus e Fortitudo Bologna.
Il nostro consiglio è il match tra le due compagini bolognesi, per un solo motivo: sarà uno spettacolo degno dei migliori film di Martin Scorsese.
A parte i fenomeni che ci saranno in campo – a cominciare da Milos Teodosic – ma poi le coreografie saranno del livello di un Boca Juniors contro River Plate (citate un po’ di calcio ogni tanto perché ricordatevi che avete sempre a che fare con gente che l’unico contatto con il basket l’ha avuto alle medie e perché il professore di ginnastica s*****o li obbligava – senza successo – a imparare il terzo tempo al posto di fare la partitella a calcio). Detto ciò, anche Giannis contro Gioele e Simmons non farebbe schifo eh, non vi biasimeremmo se doveste scegliere quella perché l’MVP contro due potenziali stelle non è affatto malaccio, anzi.

A prescindere dalla gara vista alle 20.30, a questo punto avete catalizzato l’attenzione di tutti gli spettatori presenti, e per spettatori intendiamo zii e nonni, magari anche genitori se anche loro fanno parte della categoria agnostici. Sono le 22.30 circa, che facciamo? Vi viene in soccorso l’NBA perché il Christmas Day dall’altra parte dell’Oceano non finisce praticamente mai. Houston contro Golden State qualche mese fa era potenzialmente un partitone, oggi è Davide contro Golia, però gli Warriors arrivano da due vittorie di fila – mai successo quest’anno – e certamente Draymond Green non vorrà far brutta figura davanti a tutto il mondo. Dall’altra parte ce ne sono due che sanno fare tutto: canestri, assist, rimbalzi, preparare la parmigiana di melanzane per il 26, e chi più ne ha, più ne metta. Ah, nel frattempo vi ricordiamo che potete anche votare per l’All-Star Game, dato che il 25 si aprono le votazioni. E quei tre menzionati certamente li sceglierete, anche più volte.

All’1.30 è forse il momento di salutare i parenti, anche se i nonni probabilmente dopo il batticuori di Virtus contro Fortitudo avranno già salutato tutti e saranno già andati a letto. A questo punto serve il colpo di grazia, la parte più difficile della nostra lezione: “Hey, zio – inteso come parente, non è slang giovanile –, guarda che tra mezz’oretta giocano due delle migliori squadre dell’NBA: c’è quel LeBron James che hai sicuramente sentito nominare, e dall’altra parte il miglior giocatore delle passate Finals, un muto che cammina ma che fa cantare le mani. Tanto domani io sarò in coma perché me la guardo tutta, pensaci, almeno siamo in due!“.

Se da questa conversazione riuscite a strappare un sorriso allo zio che “o si gioca con i piedi o non è sport”, per noi avete vinto la nostra partita di Natale. Poi occhio che il 26 magari ti dice lui di guardare Trento contro Trieste sulla Rai oppure ti chiede addirittura di portarlo alla Segafredo Arena il 29 a vedere la Virtus contro l’Olimpia. Se per caso dovesse succedere una di queste due cose, allora sareste davvero i nostri eroi. I gesuiti del basket, i portatori della “buona novella cestistica” in giro per il mondo il giorno di Natale.

E comunque, anche a voi e famiglia.

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