Stephen A. Smith all’attacco dopo l’ingaggio di Steve Nash da parte dei Nets: “Con un nero non sarebbe mai successo”

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La nomina di Steve Nash a nuovo head coach dei Brooklyn Nets, arrivata a sorpresa oggi, è stata accolta con molto favore da gran parte del mondo NBA: la pensa diversamente Stephen A. Smith, vulcanico giornalista di ESPN tra i più pagati e popolari del panorama televisivo americano. In un periodo storico in cui il tema del razzismo, soprattutto negli USA, è al centro del dibattito quotidiano, Smith ha indicato la mossa di Brooklyn come “White Priviledge”, ovvero un privilegio concesso a Nash perché uomo bianco.

In particolare ciò che il giornalista contesta è l’assenza di esperienza di Nash in questo ruolo, visto che l’ex stella dei Phoenix Suns è alla sua prima esperienza in panchina dopo numerosi anni da consulente per lo sviluppo dei giocatori ai Golden State Warriors.

Questa è una delle posizioni più difficili che abbia mai dovuto prendere nella mia carriera. Steve Nash non ha esperienza da allenatore, ma sicuramente è una persona speciale su tantissimi livelli. Non solo come giocatore, ma anche come mentore di Steph Curry, o quello che ha fatto per Quentin Richardson quando erano compagni, quando si tagliò lo stipendio perché lui venisse pagato. Quando fece venire ad abitare con sé Stephen Jackson, provvedendo a tutto per lui. Il rispetto che riceve da parte di tutta la Lega. La sua astuzia, la sua intelligenza, il suo QI cestistico. E se qualcuno merita davvero questa opportunità, nonostante l’assenza di esperienza, quello è Steve Nash. È successo con Steve Kerr, che allo stesso modo non aveva mai allenato e ha preso in mano Golden State, guardate il lavoro che è riuscito a fare. Nash è amato da un sacco di persone in NBA: bianchi, neri, eccetera. Congratulazioni a lui, se lo merita. Ma quello che sto per dire non c’entra con la sua persona.

Signore e signori, non c’è modo di girarci intorno. Questo è privilegio bianco. Queste cose non accadono per un uomo di colore. Ricevere il posto di allenatore dei Brooklyn Nets senza alcuna esperienza? So che sia Kyrie che KD hanno dato l’ok per tutto questo, so che entrambi supportano questa decisione. Ma penso ad un campione NBA come Tyronn Lue, che è stato scartato. Penso ad un tecnico che ha costruito le fondamenta dei Golden State Warriors come Mark Jackson, scartato anche lui. Penso agli anni da assistente passati da Sam Cassell prima a Washington e ora con i Los Angeles Clippers, scartato. E tutto questo per un ragazzo, uno dei migliori che possiate mai incontrare e che potrebbe fare un lavoro fantastico, ma che non ha esperienza. In questo periodo storico, in cui stiamo facendo tutto questo rumore in nome della giustizia sociale, ho una cosa da dire a tutti voi: l’omicidio di George Floyd è stato il punto di partenza, ma quello che succede nelle strade, e che ti fa venire un senso di frustrazione fino al desiderio di urlarlo, è il pensiero “Perché queste cose [come essere assunti senza alcuna esperienza, ndr] succedono agli altri, piuttosto che a noi? Perché io devo essere bravo il doppio per venire considerato allo stesso modo? Perché succede che, non importa quanto duro lavoriamo, ci sia sempre una scusa per bypassare tutto questo e fare un’eccezione per qualcuno che non siamo noi?”. Sono depresso in questo momento, perché c’è stato bisogno di dire tutto questo.

Francesco Manzi

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