Virtus Roma, coach Corbani a BSC: “Siamo vigili sul mercato”

Fabio Corbani: “Non esiste la mia pallacanestro, è in funzione dei miei giocatori. Mercato? Ci guardiamo intorno” 

E’ iniziato il countdown in casa Virtus Roma, domenica prossima l’esordio in campionato nel match casalingo contro Legnano. Fabio Corbani è intervenuto ai microfoni di Basket Social Club, trasmissione in onda ogni sabato mattina dalle 10 alle 12 su Radio Godot, dove si è parlato di precampionato, dell’idea della pallacanestro del coach capitolino, di mercato e di Bosha Tanjevic.

Il precampionato della Virtus Roma.

Un precampionato atipico perché siamo partiti senza american. Siamo stati in un posto meraviglioso e di questo devo ringraziare la società perché ci ha permesso di allenarci in un luogo fresco e con temperature ideali. Abbiamo quindi cercato di allenare al massimo il gruppo di italiani escluso De Nicolao che abbiamo aggregato tornati a Roma. Devo dire che nonostante tutto, davvero molto bene. Chi si è aggiunto ci ha facilitato tutto: grande disponibilità, intelligenza cestistica e velocità di approfondimento. Se ci doveva essere una preoccupazione per essere in ritardo, però sono convinto che quello che stiamo facendo lo stiamo facendo davvero bene.

Che tipo di pallacanestro intende giocare con la sua squadra?

La pallacanestro è molto cambiata e si è visto anche gli Europei. Non si assiste più così spesso a punteggi bassi e non perché siano diminuite le capacità difensive ma perché diverso è il ritmo e le capacità offensive: quindi si alzano i punteggi. Vorrei fare una precisazione: lo scorso anno abbiamo deciso di giocare con la Virtus Roma una determinata pallacanestro, e di questo devo assolutamente ringraziare i ragazzi dello scorso anno per l’applicazione, perché con tutto lo staff credevamo fosse l’unico modo per colmare delle mancanze tecniche e strutturali individuali e di squadra, anche esasperando determinati concetti. Alla fine però abbiamo ottenuto i nostri risultati: siamo stati uno dei migliori attacchi ed i piazzamenti sono stati concreti.

Qualcuno ha associato quei ritmi al mio ideale di pallacanestro: questo non è assolutamente vero. Non c’è una mia pallacanestro, la mia pallacanestro è in funzione dei miei giocatori che devo portare ad essere più produttivi possibili in relazione alle loro qualità individuali. Quest’anno è una squadra diversa: abbiamo pericolosità interna davvero più marcata: grazie a Roberts, Vedovato e Landi, che si è presentato in condizioni eccellenti, ed anche con Thomas che si può avvicinare verso le tacche. Anche il ritmo della gara è differente e stiamo lavorando su questo, ci vorrà un po’ di tempo.

Come sta Benetti? E di Lucarelli?

Benetti bene, davvero molto bene vista la sua possibilità di giocare sui due ruoli. Stiamo ripartendo da dove ci eravamo lasciati, dalla partita con Scafati. Lucarelli è un ragazzo di Roma e già questo è un dato importante: mi hanno colpito la sua qualità e velocità di tiro e la sua capacità istintiva di giocare con i compagni: ha anche un discreto corpo, è un discreto atleta ed un ragazzo sereno che frequenta la scuola con regolarità e bei risultati. Che un ragazzo di Roma possa giocare con la squadra della sua città è bellissimo.

Pensate a qualche intervento di mercato?

Noi ci guardiamo intorno per come si è sviluppato il mercato, da quando Daniele Sandri ha deciso di andare a Siena siamo rimasti con un pezzo in meno. I passaportati sono sempre meno, sono ragazzi che hanno o smesso o stanno per smettere. C’è qualche superstite e Dobbins è uno di questi: è un ragazzo eccellente e sul finire della carriera però.

Cosa ne pensa della nomina di Tanjevic?

Ho lavorato con lui: ho immensa stima. E’ un lavoratore instancabile ed eccellente motivatore, ha segnato il mio percorso. Chi ha potuto parlare con lui avrà sicuramente ricevuto, non smette mai di dare e così accadrà se la nostra pallacanestro e chi lavorerà con lui avrà l’intelligenza di capire cosa lui vuole dare e di cosa poter ricevere.