Caso Davis, parla l’agente Rich Paul: “Nulla di nuovo che i giocatori si reclutino a vicenda”

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Rich Paul è stato individuato da gran parte del panorama NBA come principale responsabile della richiesta di trade di Anthony Davis dei giorni scorsi, forse anche più del giocatore stesso. Il 37enne nativo di Cleveland è da sempre, oltre che agente, anche grande amico di LeBron James e può considerarsi il più influente procuratore della Lega, annoverando tra i propri assistiti stelle come John Wall, Ben Simmons, Eric Bledsoe e, da qualche mese, appunto anche Davis.

La sensazione di molti è che stata che, dietro la richiesta di Davis, ci sia lo zampino proprio di LeBron, il quale, sfruttando il rapporto con Paul, starebbe cercando di portare a tutti i costi la stella dei Pelicans ai Los Angeles Lakers. Non sembrerebbe dunque un caso che i giallo-viola siano la destinazione preferita di AD, sebbene una lista di squadre a lui gradita non sia ancora stata fornita. Rich Paul è stato intervistato da The Athletic, e ha parlato apertamente di tutto questo.

“Non è nulla di nuovo [che i giocatori si reclutino a vicenda, ndr]. Hanno sempre comunicato tra loro. Hanno sempre giocato insieme in estate. La differenza ora sta nel fatto che hanno maggior controllo sulle proprie azioni e fanno ciò che vogliono invece che ciò che gli dicono di fare. Anni fa non sapevano o non volevano fare cose diverse dall’ordinario. Non volevano dire: ‘Sai una cosa? Voglio andare a giocare lì’. Sia per via delle regole che per le consuetudini. Non facevano quelle cose, mentre ora le fanno. Questa è la differenza”, ha detto Paul.

Francesco Manzi

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