Nella giornata di ieri era emersa la notizia dell’arresto di Luca Vildoza, playmaker argentino della Virtus Bologna. Il giocatore era stato fermato dalle forze dell’ordine dopo la partita di EuroLega contro l’AS Monaco, insieme alla moglie, per aver aggredito un’operatrice sanitaria del 118 in seguito a una accesa discussione con il personale di un’ambulanza. Nel pomeriggio poi Vildoza era stato rilasciato, in quanto il PM non aveva ritenuto gli elementi abbastanza forti da giustificare un fermo e un processo per direttissima. Nelle prossime settimane sicuramente se ne saprà di più.
Nonostante Vildoza sia partito con la squadra alla volta di Lione per la trasferta contro l’ASVEL, il caso continua comunque a tenere banco. La Repubblica oggi ha intervistato l’operatrice aggredita, Tiziana D’Antonio, la quale ha fornito la propria versione dell’accaduto: “Abbiamo fermato il mezzo in via Calori, con le 4 frecce, perché né io né l’autista dell’ambulanza sapevamo dove fosse la strada che dovevamo raggiungere. In quel momento abbiamo sentito il clacson e visto una Mercedes nera che voleva passare, come poi ha fatto. L’autista ci ha fatto il dito medio. Abbiamo messo in moto perché avevamo trovato le indicazioni che stavamo cercando, con le sirene e i lampeggianti, la Mercedes che in quel momento era davanti a noi si spostava da destra a sinistra frenando la nostra andatura. Abbiamo persino rischiato di tamponarla. Al semaforo sui vali, siamo passati noi davanti ma lui ha accelerato, l’autista mi ha detto: ‘Non possiamo andare avanti così, finiamo per fare un incidente'”.
Quindi, l’aggressione: “Allora io ho detto: ‘Fermati un attimo, gli spiego che siamo su un’emergenza’. Io sono 1 metro e 60 e peso 54 chili, ho 55 anni, lo dico perché è chiaro che fisicamente non sono molto minacciosa. Mi sono avvicinata al finestrino, lui ha tirato giù il vetro e ha cominciato a farmi segno con la mano che noi guardavamo il cellulare. Parlava in spagnolo, la ragazza che era con lui in inglese. Io gli ho detto in un inglese maccheronico: ‘We are on emergency’. A quel punto è sceso dall’auto. Quando ha aperto la porta mi ha attaccato al collo, mi ha alzato da terra, io ho cominciato a urlare, anche la donna alta e bionda che era con lui è scesa dalla macchina e mi ha tirato i capelli, avevo la coda, mi sono arcuata all’indietro. Gli altri volontari che erano con nel frattempo chiedevano l’intervento delle forze dell’ordine, io invece ho visto passare una pattuglia dei carabinieri e li ho fermati”.
In attesa di chiarire cosa sia successo, Luca Vildoza continuerà le sue attività sportive con la Virtus, che ieri tramite un comunicato ufficiale aveva espresso massima fiducia per l’esito delle indagini difensive.
Foto: Virtus Bologna