Olivier Nkamhoua, nuova ala della Pallacanestro Varese

Da EuroBasket a Varese, Nkamhoua arriva con la mentalità che ha reso unica la Finlandia

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Appena sceso dall’aereo di ritorno dal suo grande EuroBasket (chiuso al 4° posto con la Finlandia), Olivier Nkamhoua non si è preso pause. È arrivato a Varese con motivazioni e obiettivi ben chiari: il sogno resta la NBA, ma prima c’è tanto da costruire qui.

I suoi modelli sono Nikola Jokic e Giannis Antetokounmpo, che insieme hanno collezionato cinque MVP dal 2018 e che Olivier ha incrociato da vicino proprio all’Europeo. “Ho visto con i miei occhi che cosa vuol dire avere impatto sulla propria squadra: Giannis e Nikola sono giocatori di un’altra categoria e sono l’esempio di come si può migliorare nel tempo lavorando sodo. Quando sono stati scelti al Draft erano giocatori completamente diversi”.

All’Europeo ha chiuso con 10.8 punti e 5.3 rimbalzi di media in 9 partite, ma appena sbarcato a Varese – scelta anche su consiglio di Ranniko, ex capitano biancorosso e ora assistant coach della Finlandia – si è subito calato nella filosofia del club e di coach Ioannis Kastritis. Tra il torneo di Atene (contro Panionios e AEK) e l’amichevole con Tortona, Nkamhoua ha già mostrato di essere una garanzia e soprattutto un team-first guy. “Non dobbiamo puntare il dito contro nessuno. Per noi è inaccettabile perdere così ma all’interno dello spogliatoio sappiamo che quel risultato non definisce in nessun modo l’identità della squadra”.

Il pubblico lo ha già adottato e Kastritis apprezza il suo atteggiamento. Olivier è cresciuto con la mentalità di chi non lascia nulla al caso: ha iniziato relativamente tardi col basket, a 12 anni, dopo aver provato (invano) a calciare la palla, e ha sviluppato il suo talento tra college USA e Bundesliga tedesca con Chemnitz. Nonostante i tanti viaggi, non ha mai perso il legame con la Finlandia, che porta anche tatuata con una sola parola: “Sisu”. Ci spiega che “è una parola che racchiude le esperienze storiche di sofferenza del mio paese e che significa superare gli ostacoli più complicati con cuore e resilienza”.

Con la Finlandia ha ribaltato i pronostici all’Europeo, e ora vuole fare lo stesso a Varese: “Credo che sia quello che serve anche a noi, ma al momento ci manca la compattezza. Se siamo uniti possiamo arrivare ovunque. Se avessimo avuto questa attitudine contro Tortona forse non avremmo perso in quel modo, ma fa parte del processo. Faccio sempre l’esempio delle dita della mano: se una si rompe e tutte le altre sono forti, quando il pugno si chiude la mano è forte. Ci vuole cuore per sposare questo sistema e giocare per il coach, ma credo che possiamo raggiungere grandi obiettivi”.

Domenica alle 18:30 contro Reggio Emilia l’ultima amichevole della pre-season. Poi si fa sul serio: per Varese e per Nkamhoua, domenica 5 ottobre parte la caccia agli obiettivi in casa della Dinamo Sassari.

Matteo Bettoni

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