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Gianni Petrucci: “Gli investimenti sugli italiani ci sono, se non giocano non è colpa mia”

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Il presidente della Federbasket, Giovanni Petrucci, è tornato a parlare dopo l’eliminazione dell’Italia dai Mondiali. Stavolta il discorso, oltre che sulla Nazionale, è stato incentrato anche sui problemi dell’intero movimento. Di seguito un estratto delle dichiarazioni rilasciate dal numero uno della nostra pallacanestro a Vincenzo Di Schiavi de La Gazzetta dello Sport.

Difendo i giocatori che hanno faticato per un mese e mezzo, lo staff medico che ha vissuto un’estate molto complicata e gli allenatori che hanno lavorato seriamente. Si descrive questo Mondiale come un disastro ma abbiamo perso con due squadre, Serbia e Spagna, superiori a noi. Quelli che definivano la squadra di Scariolo come “la peggiore della storia” dove sono finiti? Non è vero che la Federazione non è presente nelle scuole, i progetti Easy Basket e Junior NBA sono lì a dimostrarlo, di certo non possiamo esserci solo noi negli istituti. Basta con la storia che i ragazzi alti giocano tutti a pallavolo, abbiamo effettuato uno studio che smentisce questa teoria, l’altezza media nei due sport, in Italia, è la stessa. E non ci dimentichiamo che il basket è sport nazionale in almeno 20 Paesi. A livello giovanile i risultati li otteniamo: siamo secondi o terzi in Europa, dietro alla Spagna ma spesso davanti alla Francia. Poi se questi ragazzi non giocano in Serie A, non posso farci niente, la liberalizzazione totale degli stranieri inoltre non è consentita dalle regole del Coni e dalle leggi dello stato. Chi critica i mancati investimenti sugli italiani non è informato: la Federazione investe due milioni di euro, in tutti i campionati, per supportare chi investe sui nostri giocatori. Sono pochi? Studiamo insieme come reperire più risorse.

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