Il nuovo format piace, l’Elam Ending all’All Star Game ha conquistato tutti

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L’All Star Game nel corso delle ultime stagioni ha subito diverse critiche dagli appassionati, stufi di vedere una partita sotto certi aspetti noiosa e votata solo allo spettacolo, senza però un minimo di competizione. L’NBA, sempre attenta alle critiche, ha quindi acceso il motore per cercare di svecchiare il format.

Due anni fa la lega di Adam Silver ha rimescolato le carte per quanto riguarda la formazione dei team. Fuori la vecchia formula “Est vs Ovest” e dentro quella dei due capitani votati dal pubblico che, in maniera autonoma, selezionano le loro formazioni. Quest’anno è toccato a LeBron James e Giannis Antetokounmpo le cui rispettive squadre si sono affrontate nella nottata con la vittoria del “Team LeBron” per 157 a 155.

Ed ecco arrivare la novità di quest’anno. La squadra guidata dalla stella dei Los Angeles Lakers, ha ottenuto la vittoria, arrivando per prima a 157 punti. Quest’anno infatti l’NBA ha deciso di affidarsi all’Elam Ending, una particolare modalità di gara che non prevede la vittoria della squadra che al termine dei minuti regolamentari ha segnato più punti, ma bensì quella che raggiunge per prima un determinato obiettivo.

Questa notte, concluso il terzo quarto della partita delle stelle, l’NBA ha infatti bloccato il cronometro e ha preso il punteggio della squadra al momento in vantaggio: quella del “Team Giannis”, che fino a quel momento aveva messo a referto 133 punti. Allo score sono stati aggiunti 24 punti, in onore di Kobe Bryant, ponendo così il traguardo della vittoria della gara a 157 punti.

Il nuovo formato è piaciuto molto, perchè nell’ultima parte di gara si è vista una partita vera e tanti giocatori ed addetti ai lavori NBA hanno elogiato questa nuova formula postando svariati messaggi sui loro canali social, esprimendo il loro apprezzamento verso la novità.

Uno dei primi è stato l’ex giocatore ed attuale commentatore di TNT Kenny Smith:

A seguire è arrivato anche il collega di Espn, Stephen A. Smith

 

Senza dimenticare anche giocatori ed ex tra cui Paul Pierce, Nicolas Batum, Nick Van Exel, Evan Fournier e Lou Williams

Insomma, un nuovo format che ha conquistato tutti, con sole poche critiche legate però alla chiusura del match attraverso un tiro libero, che forse ha tolto un po’ di spettacolo e magia nel momento clou del match. L’aspetto assolutamente positivo da sottolineare è però l’enorme passo in avanti, sintomo della volontà dell’NBA di investire sull’All Star Game e renderlo sempre più accattivante verso i tifosi e gli appassionati.

Gabriele Galbiati

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