Kevin Durant ha iniziato ufficialmente la sua esperienza ai Phoenix Suns. Nella conferenza stampa di presentazione ha parlato delle prospettive future nella nuova franchigia e tracciato un bilancio della sua esperienza ai Brooklyn Nets, con diversi spunti interessanti.
Ecco le parole di KD sugli obiettivi in Arizona.
C’è tutto ciò che serve per vincere: partendo da giocatori con esperienze alle Finals, passando per il caoch e per arrivare al gm James Jones. Avere persone che hanno già vinto è metà della battaglia. Con l’arrivo di Williams e Jones questo gruppo è cresciuto molto, hanno cambiato la cultura della franchigia e l’energia con cui la squadra scende in campo. Booker, Ayton e CP3 sono grandi lavoratori, sono felice di essere qui. Pressione? Normale che ci sia, visto che sono uno dei più forti giocatori sempre.
Poi Durant è tornato sui Nets, specialmente su ciò che non è andato: l’addio di Irving, l’esperienza con Harden e le tante vicissitudini dei mesi scorsi.
Senza Irving abbiamo perso la nostra identità, era importantissimo, in campo sa fare tutto. La sua partenza è stata un brutto colpo per la squadra, per me un pugno nello stomaco. Mi dispiace non aver finito ciò che avevamo iniziato, eravamo sulla strada giusta, stavamo costruendo la mentalità corretta e la chimica necessaria in campo. Abbiamo sempre dato tutto ma non abbiamo raggiunto il risultato, abbiamo fatto vedere un basket straordinario quando c’era anche Harden ma solamente per 16 partite, non basta per vincere l’anello. A Brooklyn però ho vissuto quattro anni speciali, mi hanno aiutato molto a rientrare dall’infortunio, mi emoziono a ripensare a quei giorni, sulla franchigia non potrò mai dire nulla di negativo.
- Bradley Beal e la trade saltata per motivazioni climatiche - 6 Febbraio 2025
- Stephen Curry e Draymond Green danno il benvenuto a Golden State a Jimmy Butler - 6 Febbraio 2025
- Luka Doncic fa subito il GM ai Lakers? Il suo zampino nell’arrivo di Mark Williams - 6 Febbraio 2025