Semaforo Europeo: bene Cantù, male Sassari e Reggio Emilio

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BOCCIATI (a cura di Lorenzo Simonazzi)

Logo_Dinamo_SassariSassari. Finisce qui l’avventura di Sassari in Eurolega, sconfitta in casa per mano dell’Unics Kazan. Tanti forse troppi rimpianti per una squadra che alla luce del sorteggio, avrebbe potuto ambire al quarto posto del girone ma che ha pagato l’inesperienza nel partecipare ad una competizione così importante. Va comunque registrato ed onorato il grande salto che ha compiuto questa squadra che non più di 4 anni fa militava in Legadue ed ora è nell’elite del basket italiano.

Reggio Emilia. Altra sconfitta per Reggio Emilia che cade sul campo della capolista Strasburgo. Fatale un piccolo calo di concentrazione nel terzo quarto che spiana la strada ai francesi e rende la qualificazione davvero difficile per la squadra di coach Menetti che è praticamente obbligata a vincere entrambe le partite rimanenti. Il potenziale c’è tutto, non resta che mostrarlo anche in Europa, visto l’ottimo avvio in campionato.

Panathinaikos. Brutta sconfitta per i greci nello scontro diretto contro il Fenerbache nonostante entrambe le squadre fossero già sicure della qualificazione. Nel terzo quarto arriva il parziale decisivo della squadra di Obradovic che riesce a ribaltare il -18 dell’andata fondamentale per il secondo posto del girone. Per il Pana si salva solo Slaughter autore di una bella prestazione da 20 punti.

RIMANDATI

virtus roma stemmaRoma. La sconfitta della Virtus a Siviglia è sicuramente figlia delle minori motivazioni dei capitolini rispetto agli andalusi. L’Acea infatti è parsa arrendevole fin da subito e il fatto che l’intento principale della trasferta fosse spendere meno energie possibile è stato palese fin da subito. Il dato dei minuti concessi a Sandri (24) confrontati con quelli di Gibson (17) racconta di quanto Dalmonte ci tenesse alla partita, un turno di riposo giustificato per chi ha già la qualificazione in cassaforte e terreno da recuperare in campionato.

Milano. Contava vincere la partita decisiva per il passaggio alle Top 16 ma la prestazione dell’EA7 non fa ben sperare per il proseguio della stagione. Eccezion fatta per qualche tripla di Kleiza, Ragland e Moss, i meneghini sono stati solo ed esclusivamente Daniel Hackett. Per tutta la gara HD23 ha inventato e trascinato la squadra, prendendola letteralmente per mano nel quarto periodo e vincendo la partita con il buzzer beater da campione vero. Per fare strada in Europa però non basta un solo giocatore e gli 8 minuti concessi a Brooks sono un problema più grosso anche di quanto l’americano ha fatto vedere sul parquet

PROMOSSI

Logo_Pallacanestro_CantuCantù. Altra bella vittoria per la Fox Town, con tanto di differenza canestri ribaltata nei confronti dell’Asvel. La formazione di Sacripanti rivolta la partita nel quarto periodo con un Hollis ancora decisivo e un Johnson-Odom finalmente leader. Confortante prestazione di tutto il gruppo, con ognuno dei giocatori che è riuscito a dare il suo contributo alla causa. I canturini hanno dimostrato di avere il roster per fare bene e hanno reagito da grande squadra alla sconfitta con Brindisi, ora manca “solo” l’agognata continuità.

Fenerbahce. Battere di 22 punti il Panathinaikos, nonostante quest’ultimo non sia il solito squadrone, è sempre una prova di grande solidità. Se poi lo si fa dando l’impressione di avere moltissime soluzioni offensive il giudizio non può che essere positivo, la squadra di Obradovic gira a meraviglia e punta dritta alle Final Four, soprattutto se si considera che Bogdanovic ha ancora ampi margini di miglioramento.

Baskonia. Battere il Galtasaray di questi tempi non è esattamente un’impresa, visto quanto sta succedendo intorno alla squadra turca. Ciò che impreziosisce la vittoria del Laboral Kutxa è il confronto con l’inizio della stagione visto che sono evidenti i progressi di una squadra che sulla carta è davvero completa. Per ora fa la differenza la coppia di guardie San Emeterio – Heurtel, in attesa della crescita dei vari Vujacic, Begic e Iverson: il materiale c’è, bisogna continuare a lavorarlo.

 

 

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