Steph Curry sul lancio del paradenti: “Gesto stupido, se avessi voluto colpire l’arbitro ce l’avrei fatta”

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Nella notte i Golden State Warriors hanno perso sul campo dei Memphis Grizzlies la seconda partita stagionale su tre, protagonisti in questo modo del peggior inizio della franchigia dal 2009. Come se non bastasse, oltre alla sconfitta, gli Warriors hanno dovuto digerire anche le espulsioni nel finale di Stephen Curry e Kevin Durant, il primo in particolare per aver lanciato il proprio paradenti verso l’arbitro in seguito ad una chiamata secondo lui mancata.

Curry si è spiegato nel post-partita, ammettendo l’errore comportamentale alla base della sua espulsione:

Sull’ultima giocata pensavo di aver subito fallo ed è esplosa tutta la mia frustrazione. Ho fatto qualcosa di stupido e ho meritato di essere espulso, questo è ciò che è successo. Ovviamente imparerò da tutto questo e cercherò di non farlo più. Se avessi voluto tirare il paradenti contro l’arbitro, o colpirlo, ce l’avrei fatta. Ho tirato il mio paradenti diverse volte e l’ho sempre fatto verso il parquet. Probabilmente non è la miglior cosa da fare, ma l’ho fatta. Punizione? Lascio fare al commissioner, non penso ci sarà una squalifica o cose del genere, ma credo che il mio portafoglio sarà molto più snello a breve. Se volevo colpire l’arbitro? No, come ho detto, se avessi voluto colpirlo sarei stato in grado di farlo.

Francesco Manzi

1 thoughts on “Steph Curry sul lancio del paradenti: “Gesto stupido, se avessi voluto colpire l’arbitro ce l’avrei fatta”

  1. Questi campioni devono imparare a rimanere coi piedi per terra. Da una parte è vero che i 5 minuti ti piagliano quando ti va tutto contro, dall’altra non bisogna aspettarsi sottomissione da parte di tutti (arbitri, giocatori e addetti ai lavori) se fai Curry di cognome.

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