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Danilo Gallinari, stagione al capolinea: com’è andata questa annata in NBA?

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Con l’eliminazione dei Milwaukee Bucks ieri notte, si è ufficialmente conclusa la stagione NBA di Danilo Gallinari. Iniziamo col dire che sicuramente non è andata in maniera positiva. La scorsa estate il Gallo pensava di iniziare la stagione con una contender, i Boston Celtics, salvo poi ritrovarsi ceduto agli Washington Wizards, una squadra che alla fine ha vinto solo 15 partite.

Il suo esordio con Washington lasciava ben sperare: 16 punti il 25 ottobre proprio contro quei Pacers che mesi dopo avrebbero posto fine alla sua stagione. Fin dalle due settimane successive però si poteva intuire che quella del Gallo sarebbe stata un’annata a dir poco altalenante, così come il minutaggio: dai 17′ della prima gara si è passati ai 7′ della seconda e addirittura ai 3′ del 6 novembre contro Philadelphia. Due giorni dopo un altro picco positivo: 18 punti contro Charlotte in una rara vittoria degli Wizards, poi 9 contro gli stessi Hornets, 12 contro Brooklyn e 10 contro Toronto. Un minutaggio che finalmente sembrava prendere costanza, salvo poi venire quasi azzerato tra fine dicembre e gennaio.

Dal 27 dicembre Gallinari non è più sceso in campo, venendo poi ceduto ai Detroit Pistons a metà gennaio pochi giorni prima che arrivasse anche l’altro azzurro, Simone Fontecchio. Non un passo avanti per il Gallo, che si è ritrovato nell’unica squadra che fin lì aveva fatto peggio di Washington. Anche a Detroit però Gallinari è stato utilizzato a singhiozzo da Monty Williams: DNP alla prima partita, poi 2 gare a referto di cui una con 16′ in campo, infine altri 3 DNP. L’esperienza ai Pistons è durata meno di un mese: alla trade deadline è arrivato il buyout che ha permesso all’azzurro di tornare free agent.

A quel punto c’era chi si chiedeva se sarebbe tornato in Europa, visto che in NBA nessuno sembrava disposto a dargli spazio, almeno con continuità. Invece Danilo Gallinari ha deciso di firmare con una contender, alla rincorsa di quel titolo che ancora gli manca. Per lui si sono fatti avanti i Bucks, in preda ad una rivoluzione che poche settimane prima aveva visto Adrian Griffin licenziato e sostituito da Doc Rivers. Gallinari aveva già giocato per Rivers ai Clippers, un fattore che forse lo ha convinto a sposare la causa di Milwaukee entrata però ormai in una spirale negativa. Il Gallo ha giocato fin da subito, andando però solo 3 volte in doppia cifra di minuti nel suo primo mese ai Bucks. Poi è tornato a giocare a singhiozzo, saltando 9 delle ultime 16 partite della stagione regolare per scelta tecnica.

Infine i Playoff, che sono stati la fotocopia in miniatura della stagione di Danilo Gallinari. Zero minuti nelle prime tre partite, poi anche causa assenze di Giannis Antetokounmpo e Damian Lillard (più Bobby Portis espulso in Gara-4), l’azzurro è stato di nuovo buttato in campo. Nonostante fino a quel momento fosse stato l’unico del roster a non vedere il campo, nemmeno nel garbage time delle prime due partite. In Gara-4 è rimasto in campo 13′, rispondendo con 6 punti. In Gara-5 invece Gallinari ha giocato probabilmente la sua migliore partita nei Playoff di quest’anno: 4 punti e 6 rimbalzi, ma soprattutto un +15 di +/- in 20′ sul parquet. I Bucks anche grazie a lui hanno prolungato la serie, prima di cadere rovinosamente ieri notte in Gara-6. E con loro è caduto anche Gallinari: solo 3′ in campo nel primo tempo con un -10 di +/- che ha portato Rivers a panchinarlo per il resto della partita. Deriso anche da un tifoso per il taglio moicano che ha sfoggiato durante la postseason. Una richiesta esplicita di alcuni compagni, come dichiarato dallo stesso giocatore.

La stagione del Gallo si è conclusa con 49 partite disputate con 3 maglie diverse, paradossalmente senza mai saltare gare per infortuni ma solo per scelta tecnica o scambi. L’azzurro ha segnato 5.7 punti di media, il suo bottino più misero da quando è in NBA, catturando 2.2 rimbalzi a partita. E allora alla luce di tutto questo è lecito chiedersi se quella contro Indiana ieri notte non sia stata anche l’ultima partita NBA della carriera di Gallinari, 8° scelta al Draft 2008 e protagonista di una lunga carriera oltreoceano. Ormai da anni si parla del suo ritorno all’Olimpia Milano, chissà che questa non possa essere l’estate giusta. Senza dimenticare però che prima c’è un Preolimpico da giocare con la Nazionale.

Francesco Manzi

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