MVP Serie A: i migliori giocatori del nostro campionato secondo BasketUniverso

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L’MVP secondo Fabrizio Pinna: Jarrod Jones

Dopo le stagioni passate tra Francia, Turchia e Ungheria, alla sua prima esperienza in Italia Jarrod Jones è stato, insieme a Rotnei Clarke, il principale protagonista della salvezza di Pesaro. Dopo aver trovato i jolly in LaQuinton Ross nel 2015, Austin Daye nel 2016, la società marchigiana, è riuscita, ancora una volta, grazie alla forza di un singolo, a confermarsi nella categoria, stavolta a discapito della Vanoli Cremona.
Nel corso di questa stagione Jones ha mantenuto la media di 19.2 punti (terzo dietro a Landry e Sosa),10.1 rimbalzi (secondo, dietro al solo Anosike) e 22.6 di valutazione (primo davanti a JaJuan Johnson e DJ White) in poco più di 33 minuti di utilizzo.
Eccezion fatta per la 6ª e la 7ª giornata, rispettivamente contro Sassari (8 punti) e Venezia (6 punti), Jones è sempre andato in doppia cifra e in ben 16 occasioni su 29 partite giocate (ha saltato l’ultima partita contro Capo d’Orlando ndr) ha fatto una doppia doppia con punti e rimbalzi. Oltre al 23+17 realizzato nella sconfitta contro Torino, la miglior partita della stagione del giocatore ex Szolnoki è stata indubbiamente quella che è valsa la salvezza, contro i Campioni d’Italia dell’Olimpia Milano. Jones ha infatti chiuso la gara con 27 punti, 12 rimbalzi, 12 falli subiti e 36 di valutazione. A differenza dei vari Nnoko, Thornton e, nell’ultima parte di stagione, Hazell, Jones si è sempre dimostrato costante sia in fase offensiva che difensiva, risultando sempre determinante nelle vittorie della Consultinvest.
Va detto che Jones è il giocatore della squadrcon 15.1 tiri a partita (nessuno ha tirato come lui nel corso della Regular Season) con percentuali più che che rispettabili: 51.6 % da 2 (26° in questa speciale classifica) e il 30.9% da 3 (61° dietro a Putney e Savanović). Molto meglio invece ai liberi, grazie al suo 77.4% frutto di un più che rispettoso 113/146 che gli vale la 13esima posizione nella graduatoria.
E’ vero, che le statistiche non sono tutto, ma probabilmente senza l’apporto di un giocatore come Jones, la VL difficilmente avrebbe ottenuto la salvezza con una giornata d’anticipo.

2° posto: Joe Ragland
3° posto: JaJuan Johnson

L’MVP secondo Alessandro Saraceno: Joe Ragland

“Senza Ragland ci troveremo costretti a ricostruire”. Musica e parole di uno dei migliori general manager del nostro campionato: Nicola Alberani di Avellino.
Il play ex Cantù e Milano è stato il punto di svolta della stagione passata della Scandone e quest’anno si è dimostrato a lungo il miglior giocatore del nostro campionato, per leadership, offensiva e difensiva, e per talento puro, davvero fuori dal comune per la Lega. In 27 gare disputate ha chiuso con quasi 18 punti di media, conditi da 5.1 assist e 3.6 rimbalzi. Davvero numeri strepitosi. Soprattutto se si specifica che ha tirato con il 40% da tre e il 55 da due punti. Impressionante.
Ragland è ormai un veterano del nostro campionato perché è sbarcato in Serie A nel “lontano” maggio 2013 e ha giocato in totale quattro stagioni, tutte quante da leader e tutte quante da protagonista, nonostante abbia fatto parecchia fatica a Milano.
A mio modo di vedere il miglior giocatore della Lega per completezza e per come abbia saputo portare Avellino da eterna incompiuta a squadra che può e vuole vincere lo Scudetto.

2° posto: JaJuan Johnson
3° posto: Marcus Landry

L’MVP secondo Michele Manzini: Deron Washington

Chi dovrebbe vincere l’MVP? Il più forte in generale indipendentemente dal record della squadra, quello che su due lati del campo fa meglio, il più produttivo in attacco, quello che alza maggiormente il livello della squadra? Nonostante credo ci siano diversi candidati altrettanto meritevoli per i motivi di cui sopra (Ragland, J.J. Johnson, Jones), io decido di seguire un po’ il cuore e, da cremonese con tanta nostalgia, voto per Deron Washington. Credo che a livello di impatto sui due lati del campo (pochi difendono come lui e non ti danneggiano nell’altra metà campo, anzi, sta pian piano, nel corso della sua carriera, producendo sempre di più), di energia, di intangibles nessuno sia a livello dell’ala di Torino. Una macchina a rimbalzo, sempre al posto giusto, difficilmente sbaglia una scelta concettuale, trascinatore come pochi sia per i compagni che per il proprio pubblico. Sfiga, si è fatto male dopo ventitré giornate e la squadra ne ha risentito: 5 delle 7 giocate senza di lui perse e anche abbastanza nettamente. Condizionante e decisivo, a mio avviso il più “valuable” di tutti.

2° posto: Marcus Landry
3° posto: Joe Ragland

 

Redazione BasketUniverso

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