Meno uno ad Eurobasket 2017, poco piu di 24 ore all’esordio dell’Italia: ore 20.30 a Tel Aviv contro i padroni di casa di Israele. Del prossimo torneo continentale, e più in generale della spedizione azzurra, ha parlato il capitano Gigi Datome. Queste le sue parole rilasciate in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”.
Che Europeo e che Italia sarà?
«Molto equilibrato: poche eccellenze sopra a tutte e il resto molto livellato. Sembra di vedere l’Eurolega degli ultimi anni. Penso che la squadra abbia compreso e assorbito il tipo di identità che vuole Messina. Ora si tratta di mettere in campo alcuni brevi precetti: diventare rognosi dietro, tenere sempre il cinque contro cinque e spingere gli avversari a ragionare, e parecchio».
Preoccupato per la poca brillantezza offensiva?
«Sono al quinto Europeo e un po’ di esperienza l’ho accumulate: la fase di preparazione è importante ma conta fino a un certo punto. L’Europeo è un’altra cosa, è tutto diverso. Non bisogna guardare troppo a quello che è successo, ma giocare con coraggio».
Avete assorbito dal punto di vista tattico e tecnico l’assenza forzata di Danilo Gallinari?
«Quell’episodio è avvenuto all’inizio della preparazione, quindi si abbiamo assorbito la sua mancanza. Sono cambiati equilibri e gerarchie interne: adesso ognuno di noi è conscio del ruolo che ricopre e di quello che deve fare in campo».
Le non ottime prestazioni al tiro delle ultime partite possono essere legate ad un po’ di stanchezza legata alle più di 150 partite disputate quest’anno?
«La stanchezza non la sento, non voglio cercare scuse. Quelle partite penso di averle giocate con il Fenerbahce. Mi riposerò la prossima estate visto che non ci saranno impegni».
Un parere sulle finestre invernali della Nazionali?
«Non mi piacciono per niente. Scelta sbagliatissima dato che i migliori non ci saranno e coloro che verrebbero convocati non verranno richiamati in futuro. Non ci vedo nulla di buono».
Per concludere, pronostico sull’Europeo?
«Francia, Spagna e Lituania sopra a tutte. La Serbia ha molte assenze ma resta molto competitiva. Mi piace la Georgia. La grande sorpresa? Noi».
Fonte: La Gazzetta dello Sport
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