Nella giornata di ieri, Carlo Recalcati ha rassegnato le dimissioni dalla panchina della Fiat Torino dopo appena 6 partite (1 vittoria e 5 sconfitte il suo bottino sulla panchina piemontese).
In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’ex coach tra le tante di Venezia e Cantù ha spiegato le motivazioni che lo hanno costretto a prendere questa decisione.
E’ stata una nuova esperienza, perché ogni volta si tende a lavorare con gruppi sempre diversi tra loro. A Torino ho trovato un diffuso egoismo che non permette di aprire la mente per capire che per fare gruppo c’è bisogno di sacrificarsi. Mi aspettavo dei messaggi incoraggianti dalla squadra, ma non sono mai arrivati. Non voglio fare una distinzione tra buoni e cattivi, ma nessuno deve sentirsi salvato da queste mie parole.
Galbiati? A lui lascio una bella patata bollente e gli faccio un grosso in bocca al lupo. Va detto che però lui ha tutto da guadagnare.
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No, semplicemente si è trovato una squadra frastornata da un cambio allenatore senza senso.
Uhm, credeva di vincerle tutte di 20 e dopo due partite se ne va? Signori, il coach dell’argento olimpico!