Finita la Regular Season è tempo di premiare il Miglior Difensore della NBA. Come ogni anno questo è uno dei premi più controversi e basta guardare le ultime stagione per rendersene conto: l’anno scorso Marc Gasol fu premiato più per la splendida stagione difensiva dei suoi Grizzlies che per i suoi meriti personali. E’ l’esemplificazione del trend che ha preso questo riconoscimento, che tende a premiare i “Big Men” sotto canestro prendendo in maggiore considerazione stoppate, rimbalzi e l’efficienza difensiva nel proteggere il ferro. Ma spesso questo non rappresenta la vera abilità di un giocatore in difesa, basti pensare a Dwight Howard, 3 volte vincitore di questo premio, ma tutt’altro dall’essere un gran difensore 1 vs 1. Noi ci improvvisiamo “esperti” ed ecco le nostre tre scelte:
DPOY secondo Lorenzo Simonazzi: Jimmy Butler
Basti guardare l’impatto di questo giocatore sui Chicago Bulls. Durante la sua assenza per infortunio nell’arco della stagione Chicago ha avuto un record complessivo di 3-13. Certo questo può non essere molto indicativo ma andiamo oltre. La guardia da Marquette è in grado di marcare qualunque giocatore, dal play all’ala forte, senza andare in sofferenza ed i numeri lo dimostrano: per efficacia difensiva Butler è il giocatore migliore nella NBA nel marcare le “Superstars” come LeBron e KD verso i quali non va sotto anzi, riesce a limitarli come nessuno. Giusto per rimarcare questo concetto guardate la sua difesa contro LBJ negli ultimi Playoffs:
Butler in quei playoff ha giocato per tutti i 48 minuti più di una volta. Più la partita scorre verso la fine, più la sua difesa cresce di intensità. Più nei giocatori affiora la stanchezza, più lui trova energie per alimentare la sua difesa. Nessuno nella NBA ha la stazza, velocità, fisicità ed intelligenza difensiva di Butler, combinato il tutto in un devastante pacchetto letale per ogni attaccante gli si pari davanti.
2° classificato: Chris Bosh, Miami Heat
3° classificato: Andre Iguodala, Golden State Warriors
DPOY secondo Niccolò Armandola: Joakim Noah
Dal mio punto di vista il giocatore che merita maggiormente il titolo di miglior difensore dell’anno NBA è Joakim Noah. Il centro francese dei Chicago Bulls si è dimostrato imprescindibile per il gioco di Thibodeau, indubbiamente Il Maestro della pallacanestro difensiva. Ormai di Noah si è detto tutto nel corso della stagione, dalla carica energica che è capace di dare ai compagni di squadra fino alla surreale media – per un centro – di 5,4 assist a partita. Il lavoro difensivo del figlio del grande Yannick sta tuttavia nelle piccole cose che non vengono rilevate da delle statistiche comunque eccezionali (doppia doppia stagionale da 12,6 punti e 11,2 rimbalzi).
Noah ha dimostrato di essere un avversario difficile da battere in qualsiasi zona del campo per qualsiasi tipo di giocatore. Contro i ragazzi più piccoli e veloci, Joakim sfrutta il chiaro mismatch e una tendenza a stoppare sopra la media, ma anche un’abilità nell’uno contro uno fuori dalla norma per un marcantonio di 2,11 m. Contro lunghi più fisici di lui, invece, ha messo in mostra nell’arco dell’intera stagione dei movimenti in post eccellenti. Proprio in questo modo, il numero 13 dei Bulls ha limitato molto qui centri della NBA che fanno dei muscoli la loro principale arma, non lasciando loro spazio nel pitturato. La sua rinomata energia, infine, è servita nell’arco dell’intera Regular Season a colmare le rimanenti lacune tecniche del suo gioco, rendendolo il punto di riferimento di una franchigia che altrimenti sarebbe allo sbando.
2° classificato: Patrick Beverley, Houston Rockets
3° classificato: Kawhi Leonard, San Antonio Spurs
DPOY secondo Delio Pasquini: Joakim Noah
Ho deciso di premiare quello che, per me, non solo è stato il miglior difensore della Lega, ma anche l’MVP assoluto di questa stagione. La cifre parlano da solo su questo punto: 12.6 punti, 11.2 rimbalzi, 5.4 assist (!!!), 1.5 stoppate e 1.2 rubate. Solo in 3 prima di lui avevano ottenuto medie simili: Kareem Abdul-Jabbar (due volte, nel 1975-1976 e 1978-1979), Bill Walton (1977-1978) e Kevin Garnett (due volte, 2001-2002 e 2002-2003), non proprio 3 sconosciuti.
Tornando al lato difensivo, la stagione del francese è assolutamente strabiliante: si parla di un lungo di 211 centimetri, che fa dell’energia e della rapidità non indifferente per un giocatore della sua stazza le armi migliori della sua difesa. Proprio grazie alla sua rapidità è capace di marcare giocatori anche più piccoli di lui come LeBron James, letteralmente annullato lo scorso 9 marzo da una delle migliori prestazioni in carriera del figlio di Yannick.
Altri dati a suo favore sono quelli delle statistiche avanzate: è infatti il giocatore con il più alto numero di Defensive Win Shares, ben 6.6, decimo per Defensive Rating, dietro il quintetto dei Pacers, Iguodala e i compagni di squadra Hinrich, Butler e Gibson. Oltretutto è capace di conquistare ben il 18.2% dei rimbalzi disponibili, decimo dato dell’NBA, che lo mette davanti in questa statistica a gente come Zach Randolph, Al Jefferson e LaMarcus Aldridge.
Davanti a certi dati, ci si può solo inchinare di fronte ad uno dei giocatori più decisivi dell’NBA.
2° classificato: DeAndre Jordan, Los Angeles Clippers.
3° classificato: Anthony Davis, New Orleans Pelicans.