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Giannakopoulos torna ad OAKA dopo 2 anni: sigarette, minacce e proteste

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Dimitris Giannakopoulos è tornato alla ribalta nell’ultima settimana, soprattutto “grazie” alla polemica che il suo Panathinaikos ha fatto partire dopo Gara-1 contro il Maccabi Tel-Aviv. L’esuberante proprietario del club ellenico questa sera si è presentato ad OAKA per una partita casalinga per la prima volta dopo 2 anni: un evento davvero raro. Il suo è stato un vero e proprio show, con un’accezione non proprio positiva. Appena arrivato al palazzetto, tutti i tifosi hanno fatto partire un coro per lui.

Fin da subito Giannakopoulos si è messo in bocca una sigaretta, la prima di una lunga serie durante la serata nonostante ovviamente la legge vieterebbe di fumare al chiuso.

Nel corso della partita il proprietario del Panathinaikos si è alzato più volte in piedi, per esultare ma anche per insultare e minacciare Oded Kattash, allenatore del Maccabi Tel-Aviv.

Kattash non è stato l’unico bersaglio delle ire di Giannakoupoulos, che se l’è presa ovviamente anche con gli arbitri, alzandosi in piedi e arrivando vicinissimo al rettangolo di gioco.

Insomma, è ben chiaro che la calma non sia la principale virtù del 50enne imprenditore greco, figlio dello storico proprietario del Pana, Pavlos Giannakopoulos. Per sua fortuna, il Panathinaikos ha vinto Gara-2: altrimenti chissà cosa avrebbe potuto fare.

Francesco Manzi

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