Dopo il caso-Sterling, ora anche il caso-Hawks sta facendo cadere qualche testa in NBA. Sebbene la situazione sia molto meno chiara che per l’ormai ex proprietario dei Clippers, non ci sia alcuna registrazione se non una del GM Ferry in cui si sente pronunciare “Luol Deng ha ancora dell’africano in lui”, il proprietario Levenson ha scelto di vendere la franchigia, ufficialmente auto-denunciando una propria lettera risalente a due anni fa in cui si chiedeva se la forte presenza di persone di colore alle partite degli Hawks non scoraggiasse i bianchi a frequentare il palazzetto.
Carmelo Anthony non ha comunque voluto far mancare la propria opinione sulla situazione. ‘Melo era stato incluso dal GM degli Hawks nella lista di free agent interessanti quest’estate, proprio insieme a Luol Deng, nello stesso discorso ora preso in esame da Adam Silver con l’accusa di pregiudizi razziali.
Atlanta è una bella, città, con belle persone, è un big market e c’è una grande atmosfera, ma penso sia un po’ calata dopo gli ultimi commenti. In una posizione di proprietario o di general manager, queste non sono cose su cui scherzare. Come giocatori, come atleti, noi cerchiamo un lavoro, un posto dove trasferirci con la nostra famiglia e dove possiamo sentirci a proprio agio, ma con questi commenti nessuno guarderà più ad Atlanta. Parlo a nome di tutti i giocatori, non guarderemo mai più ad una situazione come quella. La vendita della franchigia? Serve uno sforzo collettivo, non cambierà in una notte, penso che questa situazione sia il frutto di un accumulo di cose negli ultimi due anni. Alcuni pensano sia successo ora, ma stava andando avanti da due o tre anni. Dobbiamo smetterla con la razzismo, non c’è posto in questa Lega per il razzismo. Vogliamo solo avere una buona carriera nella NBA e, dal caso-Sterling a questo, spingere via tutto il resto. Supporto Adam Silver al 100%, penso abbia fatto un ottimo lavoro da quando è diventato commissioner, è arrivato molto carico e con molti obiettivi, ma penso abbia fatto un grande lavoro.
