FIBA Champions League: l’Italia c’è, ma col problema dell’Olimpia Milano

Coppe Europee Eurolega

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Ieri a Mies, in Svizzera, è andato in scena un incontro molto importante che ha delineato quella che sarà la FIBA Champions League, un nuovo torneo continentale europeo che vedrà partecipare tutte le migliori squadre. Al meeting erano presenti rappresentanti delle Federazioni di Italia, Spagna, Turchia e Grecia, che hanno dato il proprio nullaosta all’organizzazione.

Tutto questo potrebbe significare la morte definitiva dell’Eurolega, che verrebbe sostanzialmente sostituita. La competizione sarà di proprietà al 50% dei club e al 50% della FIBA, i primi dovranno inoltre versare complessivamente 30 milioni l’anno, di cui 24 proverranno esclusivamente dalle migliori otto, ovvero le squadre che riceveranno la wild card (Real Madrid, Barcelona, CSKA Mosca, Fenerbahçe, Efes, Maccabi Tel Aviv, Olympiacos e Panathinaikos). La Champions League, concepita chiaramente sulle orme dell’alter ego calcistico, avrà 16 squadre partecipanti e dovrebbe prendere il via addirittura dalla prossima stagione, nonostante esista l’eventualità di una traslazione di un anno.

Il problema della FIP e della pallacanestro italiana in generale riguarda però l’Olimpia Milano, che ha la licenza di Eurolega ma che non rientra tra le squadre che sarebbero dotate di wild card nella nuova Champions League. La FIP probabilmente farà pressione in questo senso e, come riportato da La Gazzetta dello Sport, lo stesso farà il club meneghino, che non vuole assolutamente perdere la licenza europea della durata ancora di due stagioni. Il torneo al momento è stato solo abbozzato, si farà ma non si sa se con queste modalità o con ulteriori modifiche, lo spazio quindi per Milano per insinuarsi e strappare un pass c’è, non resta che aspettare e osservare gli sviluppi di questo nuovo progetto.

Francesco Manzi

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