Dal 2017 sulle divise delle squadre NBA sono comparsi per la prima volta gli sponsor, pur senza loghi estremamente visibili come avviene in molti altri sport o nel basket europeo.
Le partnership, infatti, si traducono in “patch” che vengono applicate sulle maglie da gioco, la maggior parte delle volte all’altezza nel petto e in posizione laterale. I Los Angeles Lakers hanno stretto un accordo commerciale (in scadenza fine stagione) con Wish, gigante dell’e-commerce, che versa una cifra compresa fra 12 e 14 milioni di dollari per avere il proprio marchio sulle divise di LeBron James e compagni.
🗺 SPORTFIVE teams up with the @Lakers to take them around the world.
The 17-time NBA Champion will lean on the agency’s international expertise to identify and secure partnerships for their jersey patch and in new global markets. pic.twitter.com/FdcMteX8IG
— SPORTFIVE (@sportfiveagency) February 17, 2021
L’obiettivo dei Lakers è di aumentare a dismisura gli introiti per la loro patch e per questo hanno stretto un accordo con l’agenzia SportFive che dovrà fare da intermediaria fra i gialloviola e gli investitori interessati. Il piano della franchigia è di incassare circa 200 milioni di dollari l’anno: tanto è stato stimato da Nielsen il valore della patch. Una cifra pazzesca, se si pensa che la squadra di calcio europea che incassa di più dal proprio sponsor di maglia principale è il Manchester United che percepisce meno di 72 milioni di euro da Chevrolet.
Fonte: CNBC
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