Jay Williams denuncia: “Giocatori scommettevano migliaia di dollari su sasso, carta o forbice”

NBA News
Williams nel Bulls del 2002

I giocatori NBA e i soldi, un rapporto sempre molto controverso e di cui si parla spesso. L’esempio più celebre di come gli atleti abbiano molte volte difficoltà a controllare le proprie spese è quello di Allen Iverson, che qualche anno fa aveva dichiarato di non avere nemmeno i soldi per permettersi un cheeseburger, dopo 14 anni al top nella Lega.

Alle testimonianze raccolte nel tempo si aggiunge quella di Jay Williams, seconda chiamata assoluta al Draft 2002 per i Chicago Bulls ma in NBA solo nell’anno da rookie per via di un incidente in moto nell’estate del 2003 che gli causò parecchi infortuni ai nervi e gli costò tre legamenti, compreso il famoso ACL. Una promettente carriera che non fu mai più ripresa dopo quell’anno, fatta eccezione per qualche mese in D-League nel 2006 e un allenamento di prova con i Miami Heat, a cui non seguì nulla, nel 2010-11.

Nel podcast Brilliant Idiots, l’ex giocatore dei Bulls ha parlato di come in quello spogliatoio, e presumibilmente anche in molti altri, i ragazzi perdessero molti soldi giocando a sasso, carta, forbice, e vari giochi d’azzardo. Come dichiarato da Williams:

Quando vedi gli altri giocatori sull’aereo scommettere soldi, inizi anche tu a vivere quel tipo di vita [la sera dell’incidente, Williams stava violando il regolamento della franchigia, ndr]. Vedevo ragazzi che scommettevano con Michael Jordan, e io dicevo: “Perché sfidate la grande banca? Perché sfidate il ricchissimo brand Jordan? Non può perdere. L’anno scorso ha guadagnato 150 milioni di dollari, come potete sperare di vincere?”.

Pensate al gioco d’azzardo al livello superiore. Scommettere 20mila dollari su sasso, carta, forbice. Perché non farlo, se ti stai annoiando? E non ti puoi tirare indietro dal giocare a dadi. Non puoi stare in un angolo e lasciare che i tuoi compagni ti escludano, e all’improvviso sei in rosso di 100mila dollari e l’altro ti dice: “Ancora, 100mila dollari: sasso, carta, forbice”.

Williams ha anche spiegato com’è per un ragazzo, magari fino ad allora in difficoltà economiche, entrare nella NBA, nel suo caso, come seconda scelta assoluta, con un contratto da 4.1 milioni di dollari l’anno. Il prodotto di Duke è stato fortunato a venir pagato anche nella propria seconda stagione ai Bulls, totalmente passata in infermeria, ma altri non hanno avuto questa grazia.

Sono stato fortunato: mi pagarono anche la seconda parte dell’accordo, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno. Lo fecero nella speranza che recuperassi e tornassi a giocare. Non avevo mai avuto molti soldi, quando ricevi uno stipendio così alto pensi: “Ehi, con questi posso volare”. Puoi fare ciò che vuoi, puoi prendere un aereo privato, puoi comprare a tua mamma una pelliccia da 10mila dollari. E’ difficile che questo non passi per la testa di un ragazzo di 21 anni. Tutto d’un tratto sei al centro dell’attenzione. All’improvviso stai guidando e vedi un cartellone pubblicitario con la tua faccia sopra. Non è la realtà, è lo sport.

E, per chi dice “Non spenderei mai i miei soldi in quel modo”, quando hai 400 dollari sul conto e alla fine della settimana vedi un paio di Jordan che ti piacciono, pensi: “Ho aspettato mesi per queste scarpe, quanto costano? Tipo 175-180 dollari”. Ecco che hai speso quasi metà del tuo stipendio in Jordan. Quindi, se un ragazzo viene pagato 5 milioni l’anno, cosa sarà mai un jet privato con il costo di un biglietto di 50mila dollari?

Francesco Manzi

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