La NBA regolamenta anche la visione del Super Bowl

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Il Super Bowl, l’ultimo atto del campionato più importante della NFL, è un evento “sacro” negli Stati Uniti, una di quelle cose in grado di fermare l’intera nazione.

È tradizione che le persone si ritrovino per guardare insieme l’ultimo atto della stagione del football, assistendo a qualcosa che si trasforma in un vero e proprio show più che una “semplice” partita. Lo sanno bene anche i vertici della NBA che per questo avrebbero vietato a tutti giocatori, allenatori e dipendenti delle varie franchigie di partecipare a party per la visione della sfida fra Kansas City e Tampa Bay.

Secondo l’Associated Press la lega avrebbe fatto circolare una lettera nella quale vietava esplicitamente di uscire di casa (o dall’hotel, per chi si trova in trasferta) per assistere all’incontro. Questo per limitare i contatti dei tesserati ed evitare una nuova impennata di contagi e/o assenze dovute al Covid-19. Sarà perciò un Super Bowl in forma privata per i giocatori NBA che potranno guardare la partita solamente con i propri congiunti.

Per LeBron James non sarà questa l’unica “privazione”, come ammesso scherzosamente da lui stesso: “Non credo che potrò mangiare le stesse schifezze di dieci anni fa, probabilmente le ali di pollo le farò al forno invece che fritte. Mi alzerò un po’ prima del solito, farò le terapie come in ogni giorno senza partite e dormirò un paio d’ore prima del match”. Un programma organizzato a puntino che fa capire quanto LBJ curi il proprio corpo, preoccupandosi anche di recuperare le ore di sonno che potrebbe perdere restando a guardare il Super Bowl fino alla fine.

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