NBA preview, Cleveland Cavaliers: Lebron e soci hanno un unico obiettivo: l’anello.

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Cleveland Cavaliers

Decimi ad Est nel 2013/2014 (33-49)

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Roster:

PG: Kyrie Irving, Matthew Della Vedova, A.J. Price
SG: Dion Waiters, Joe Harris
SF: LeBron James, Mike Miller, James Jones
PF: Kevin Love, Tristan Thompson, Shawn Marion, Louis Amundson
C: Anderson Varejao, Brendan Haywood, Alex Kirk

La stella: LeBron James

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Con le sole parole: “I’m coming home“, in un sol colpo LeBron James si è ripreso il cuore dei tifosi di Cleveland e la leadership della squadra.
Il “re” ritorna quindi a casa dopo 4 stagioni passate in Florida con 2 anelli al dito, 2 titoli di MVP della regular season e con un solo obiettivo: vincere nella sua terra.
James, che aveva lasciato Cleveland per l’incapacità della città e della franchigia stessa di attirare a se giocatori di livello, trova una situazione totalmente cambiata. I Cavs un all star sono riusciti a formarselo da loro, grazie anche all’aiuto del draft (Kyre Irving), e la sessione di mercato, oltre al ritorno di LeBron, ha regalato ai tifosi anche l’arrivo di un altro all star: Kevin LoveIl prescelto quindi ritorna nell’Ohio con alle spalle una squadra da un potenziale offensivo illimitato, riuscirà la sua leadership a condurli al tanto agognato anello?

Le armi in più: Kevin Love e Kyrie Irving

espnapi_nba_g_lebron-love-irving_576x324_wmainLasciare fuori uno tra Love e Irving dalla sezione “arma in più” sarebbe stato scellerato, visto anche le statistiche che entrambi i giocatori hanno messo insieme nella passata stagione. Se l’ex Minnesota ha terminato la scorsa regular season con 26.1 ppg, 12.5 rpg e 4.4 apg il playmaker di Cleveland non è stato da meno, mettendo a referto 20.8 ppg, 6.1 apg e 3.6 rpg. Sono queste le statistiche del duo che unite all’apporto di LeBron guideranno i giocatori in maglia “wine and gold” alla caccia del “Larry O’Brien trophy“. Un secondo ed un terzo “violino” quindi, che aggiunti a LeBron potranno avere un impatto a livello offensivo forse anche maggiore della coppia Bosh-Wade, ma che di certo non potranno competere con i due giocatori di Miami per quello che concerne la fase difensiva. Oltre alle lacune in difesa, il duo di Cleveland deve fare i conti con l’inesistente esperienza nei playoff, difatti entrambi i giocatori non sono mai riusciti a raggiungere la postseason con le loro franchigie prima d’ora. Coach David Blatt dovrà quindi lavorare molto per sopperire a queste mancanze, ma di certo il talento a questi due non manca perciò ne vedremo delle belle.

Il mercato: un restyling importante per puntare in alto

Oltre agli arrivi di James e di Love di cui abbiamo già ampiamente parlato, in casa Cavaliers sono arrivati anche molti altri giocatori, due su tutti sono i veterani Shawn Marion e Mike Miller. Il primo, ex Dallas Mavericks con un passato da all star può aiutare la squadra a far salire di livello la fase difensiva, mentre il secondo, sesto uomo dell’anno 2006, può far allargare ulteriormente il gioco Cavs sfruttando la sua pericolosità dall’arco dei tre punti. Altra esperienza verrà portata sotto le plance da Brendan Haywood; il centro, che milità tra i pro da 13 stagioni, avrà il compito di far rifiatare Anderson Varejao alternandosi con il rookie ex New Mexico Alex Kirk.
Il debutto più importante della stagione però avverrà sulla panchina di Cleveland, dove quest’anno si siederà David Blatt. L’ex allenatore del Maccabi Tel Aviv, la scorsa estate estate, ha accettato la sfida di fare il grande salto oltreoceano. Siamo però sicuri che coach Blatt, dopo aver già dimostrato nel vecchio continente di poter stare nell’élite mondiale degli allenatori e nonostante le pressioni comportate dall’allenare una squadra con ambizioni di questo tipo, potrà mostrare anche in terra a stelle e strisce il suo indiscusso valore.

Aspettative: L’obiettivo è solo uno e si chiama titolo.

lebronloveirvingL’obiettivo di Cleveland per la prossima stagione è più che chiaro: l’anello. Per raggiungerlo però i Cavs hanno bisogno che qualcuno ridimensioni il proprio gioco in favore del bene comune. Insomma la franchigia dell’Ohio ha bisogno di qualcuno che, come si suol dire, “porti le borracce” e che faccia del lavoro sporco perché il solo Varejao non basta. Chi può essere questo giocatore? Probabilmente Kevin Love.
Se l’ex UCLA si calerà nel personaggio, come lo fece Chris Bosh a Miami dove capì di non essere la prima soluzione offensiva e dimostrò una dedizione difensiva senza pari, se James sarà il solito James, se Irving dimostrerà di poter stare senza problemi anche nei playoff e se i comprimari daranno il giusto apporto, allora i Cavs saranno difficili, se non impossibili da battere.
Se invece Love non si calerà nel personaggio, James non dimostrerà la leadership necessaria, Irving non farà l’ultimo salto di qualità e i panchinari non faranno la loro parte, allora Cleveland potrebbe nemmeno non farcela a raggiungere le finali NBA a discapito dei Bulls.

Gabriele Galbiati

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