NBA Road to ROY: Ben Simmons è inarrivabile, ma la nebbia intorno attorno al secondo posto è fitta

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Potremmo, anzi dovremmo scrivere un articolo solo per il numero 25 dei Philadelphia 76ers qui in copertina, ma per oggi facciamo un’overview dei migliori rookie NBA, le gerarchie si sono mosse e la corsa è ben definita:

  • Lonzo Ball dopo le oscillazioni di inizio stagione si è stabilizzato in performance più nella media per un rookie classe 97′.
  • Donovan Mitchell è letteralmente esploso e se continuasse così potrebbe davvero mettere in dubbio la leadership di Simmons.
  • Dennis Smith Jr sta piazzando le sue schiacciate a livelli siderali.
  • Kyle Kuzma rimane, stabile, un sorprendete outsider.

Tornando a Ben Simmons, oltre alle parole già dette (crea miss-match, non sa tirare, è l’evoluzione di LeBron James, potrebbe essere fragile e via dicendo…) vorremmo sottolineare, un paio di questioni:

  • Può Simmons, al momento, guidare una squadra di Playoff? No, potrà condizionare le partite, anche in maniera significativa, ma non potrà essere il leader, c’è Joel Embiid, quando i palloni scotteranno si andrà da lui, mai dal 25. La ragione non è nel valore complessivo del giocatore, ma Simmons, senza un tiro consistente dalla media, non può permettersi di avvicinarsi al ferro con difese competenti e anche se lo facesse rischierebbe di fermare la palla e non creare le giuste spaziature per vincere le partite nei momenti clou;
  • Può Simmons nell’arco di qualche anno essere il miglior giocatore della lega? No, la competizione tra le point-forward sta crescendo in maniera sproporzionata e così come per i playmaker negli ultimi anni, ci saranno battaglie asprissime, dove solo chi sarà in grado di segnare nei momenti decisivi potrà vincere;

Detto questo, avete capito che l’australiano non ci fa impazzire, potrà essere un dominatore da regular season, ma nei momenti cruciali non ci sembra possa essere decisivo nel breve.

Le altre “honorable mentions” le riserviamo invece a John Collins, lungo dominatore dell’area degli Atlanta Hawks, Mike James che con Ulis può costituire una coppia di play perfetta per affiancare Booker nel lungo periodo, Lauri Markkanen con la sua capacità di aprire le difese, e poi Jayson Tatum, signori la scelta di Danny Ainge è il miglior per percentuale al tiro da 3 per distacco, con un rapporto perse/recuperate bassissimo ha tutte le carte in regola per poter diventare il grande secondo violino necessario per vincere, De’Aaron Fox ha invece rallentato un pochettino dopo attimi di grande basket all’inizio di novembre, Luke Kennard è invece un giocatore di intelligenza superiore nel basket super atletico di oggi, alcune letture nei minuti della second unit sono da veterano.

Vi lasciamo con una tabella statistica dei migliori rookie NBA proiettate sui 48′

Stefano Muratorio

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