Parla Derrick Rose: “Il mondiale ha aiutato il mio recupero”

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Al termine del mondiale che ha portato il team USA all’ennesima medaglia d’oro in una competizione internazionale, Derrick Rose e Tom Thibodeau hanno parlato del futuro…

Basketball: Puerto Rico at USA
Derrick Rose con la maglia del team USA; il suo mondiale non è stato esaltante, ma è importante per la stagione che verrà.

Derrick Rose era indubbiamente uno degli osservati speciali di questa spedizione americana in terra spagnola. Reduce da due serissimi infortuni alle ginocchia, l’asso di Chicago era chiamato a dimostrare di essere tornato in forma, pronto per affrontare una stagione da 82 partite con la maglia dei suoi Bulls. Le aspettative sono state in parte deluse, forse a causa di un’asticella piazzata troppo in alto; i 4.8 punti e 3.1 assist a partita non sono certo le cifre esaltanti che ci si aspettava dopo le notizie positive trapelate dal camp della nazionale, ma son0 comunque un ottimo inizio su cui costruire il futuro – e il presente – del giocatore. 

Finito un po’ in ombra a causa dello strepitoso mondiale giocato dal compagno di nazionale e pariruolo Kyrie Irving – non a caso eletto MVP del torneo – Derrick Rose ha trovato meno spazio del previsto nelle rotazioni di Mike Krzyzewski, finendo per essere la riserva del play di Cleveland. Le basse percentuali al tiro, soprattutto dalla distanza (1/19 complessivo dall’arco dei tre punti), non hanno aiutato il nativo di Chicago. Per due volte nel torneo, Rose è rimasto a secco: nella partita vinta contro il Messico e proprio ieri, in finale, dove ha collezionato un misero 0/4 dal campo. Le sue migliori prestazioni, per contro, sono state quelle contro Finlandia e Slovenia, dove in entrambe le occasioni il numero 1 dei Bulls ha segnato 12 punti.

Tuttavia, sia il giocatore che il suo allenatore a Chicago (e assistant-coach della nazionale a stelle e strisce) Tom Thibodeau vedono il mondiale come un ottimo segnale da parte di Rose. Ecco le dichiarazioni del diretto interessato…

<< Devo ancora trovare il mio ritmo, ma secondo me la mia prestazione è stata positiva. Venire qui in Spagna, riprendendo la routine delle partite, tornare a livello professionistico, uscire finalmente dall’ambiente delle amichevoli… tutto questo mi ha aiutato. Devo trasportare tutto questo nella stagione che sta per cominciare. Questo torneo ha davvero aiutato il mio recupero, tanto quanto stare fuori dal campo, curare il mio corpo e alimentarmi correttamente. Mi sentivo bene ogni volta che entravo in campo. Credo davvero che tutto questo mi sarà d’aiuto per iniziare al meglio la stagione con i Bulls. >> 

… e quelle di Thibodeau:

<< [Rose] ci ha mostrato che è in grado di giocare delle partite “back-to-back”; ci ha mostrato di essere in condizione di giocare tre partite di fila. Fisicamente è in forma; mentalmente pure. Chiaramente voglio che tiri meglio che in questa competizione, però so che è stata la prima volta in cui ha giocato contro degli avversari agguerriti, fuori dal contesto amichevole. Ci sono stati degli uno-contro-uno fisici, è stato anche colpito. Deve riabituarsi al contesto. Questo è il motivo per cui è così importante giocare oltre che allenarsi. >>

Bilancio positivo, dunque, del mondiale di Rose, che effettivamente, al di là delle cifre poco esaltanti, ha giocato ben 17 minuti a partita – non briciole per un giocatore ai box da quasi due anni. 

Niccolò Armandola

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