Paul George punta al titolo con Los Angeles Clippers, anche se finora i californiani non hanno disputato una grandissima stagione e devono guadagnarsi il posto nei Playoffs.
PG però fa un passo indietro con grande umiltà, ammettendo che non può essere lui la stella di una squadra che punta al titolo.
Per anni ho lottato con tanti avversari e infortuni. Ora mi sono reso conto che negli ultimi dieci anni la NBA è cambiata molto, non si può sperare di vincere da soli. Devo essere onesto con me stesso, con ciò che sono e ciò che ho dimostrato in passato: al massimo livello, in una squadra che lotta per l’obiettivo più importante, non posso essere io la prima opzione dell’attacco. Posso segnare come i migliori e tenere botta ma so che il mio ruolo non è quello di attore principale se voglio ambire al titolo, l’ho imparato grazie all’esperienza.
Al momento però, nonostante ciò, i Clippers non sembrano una squadra da titolo e l’innesto di Westbrook sembra aver creato ulteriori problemi, come dimostra il record di 0-4 dal suo arrivo e le difese che lo battezzano senza pietà come fatto dai Golden State Warriors.
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