Pre-season: Rose torna e i Bulls vincono, i Pelicans vincono la prima, Henry si traveste da Kobe e abbatte i Warriors

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Chicago Bulls – Indiana Pacers 82-76

Non è la partita tra Bulls e Pacers naturalmente, è la partita del ritorno in campo di Derrick Rose. Il playmaker di Chicago non si vedeva sul parquet dai Playoffs del 2012, quando si infortunò al ginocchio e stette ai box per una stagione abbondante. Chi aveva dei dubbi sull’esplosività di Rose al rientro dall’infortunio, per ora, è stato smentito: il giocatore segna 13 punti in 20 minuti di gioco dimostrando il solito atletismo e addirittura schiacciando anche nel terzo quarto in contropiede. Il primo quarto è equilibrato, tutte le attenzioni sono sul ritorno dell’MVP del 2011 e i Bulls lo chiudono avanti 23-19. I punteggi sono bassini come ci si poteva aspettare, visto che le due squadre sono tra le migliori difese della NBA, nel secondo quarto torna in campo anche Danny Granger, che però ha meno fortuna di Rose e in 28 minuti segna soltanto 6 punti con 2/10 al tiro. Le numerose palle perse dei Bulls, 4 da Rose e 4 da Butler, riportano i Pacers in partita, Indiana riesce a capitalizzare e passa a condurre, ma viene di nuovo ripresa e il secondo quarto si chiude con i Tori in vantaggio 44-41. Nel terzo periodo i Pacers compiono un nuovo sorpasso e Paul George (14 punti) con una tripla riesce a portarli a +8, i Bulls rientrano e sul 76-70 in proprio favore vedono George commettere il sesto fallo ed essere espulso con tre minuti abbondanti da giocare, da qui in poi è normale amministrazione da parte di Chicago.

Chicago Bulls: Deng 15, Boozer 2, Mohammed 5, Butler 11, Rose 13, Hinrich 6, Gibson 18 (+12 rim), Dunleavy 4, Murphy 3, Snell 2, Teague 3.

Indiana Pacers: George 14, West 14, Hibbert 11, Stephenson 5, G. Hill 8, Granger 6, S. Hill 2, Scola 7, Watson 3, Mahinmi 2, Armstrong, Copeland 2, Johnson, Sloan 2.

 

New Orleans Pelicans – Houston Rockets 116-115

I New Orleans Pelicans, all’esordio assoluto con il nuovo nome ed il nuovo logo, rovinano la festa agli Houston Rockets e l’esordio a Dwight Howard. Il centro è comunque protagonista di una buona partita, nel primo quarto conduce i Rockets al 33-22 con cui si chiude la frazione, al termine dell’incontrò avrà 19 punti, 9 rimbalzi e 3 assist in 27 minuti circa di utilizzo, in più 7/11 dalla lunetta che, per lui, non è da buttare. Al terzo minuto del secondo quarto shock per i Pelicans: Tyreke Evans, anche lui all’esordio, penetra ma appoggia male la caviglia, infortunandosi e non tornando più in campo. New Orleans torna a -5, ma Howard cattura un rimbalzo in attacco e ribadisce a canestro con una grande schiacciata, poco dopo nel terzo quarto James Harden segna il +12, il Barba chiuderà con 21 punti, miglior marcatore della partita per Houston. Anthony Davis, 21 punti, stoppa Howard, ma Chandler Parsons sulla sirena firma il +11 con cui si arriva all’ultimo periodo. Patrick Beverley ruba per 4 volte in pochi minuti la palla a Jrue Holiday e riesce a tenere i Rockets a galla, ma poco più tardi Austin Rivers segna il canestro del 107-106 in favore dei Pelicans. I Rockets hanno la chance, sul 116-113, di pareggiare, ma Omri Casspi (20 punti con 9/10 dal campo) sbaglia la tripla e il tap-in schiacciato di Covington è inutile.

New Orleans Pelicans: Aminu 4, Davis 21, Stiemsma, Morrow 26, Holiday 13, Smith 12, Evans 7, Onuaku 8, Rivers 21, Thomas 2, Withney, Hayward 2.

Houston Rockets: Parsons 11, Motiejunas 4, Howard 19, Harden 21, Lin 11, Jones 13, Beverley 12, Brewer, Brooks, Casspi 20, Covington 4, Canaan.

 

Golden State Warriors – Los Angeles Lakers 95-104

Due squadre della California, ma si gioca in Canada. Campo neutro e quintetto completamente rivoluzionato rispetto alle aspettative da parte dei Lakers, che tengono a riposo Steve Nash e Pau Gasol per proporre dal primo minuto Steve Blake e Jordan Hill, tra le fila dei Warriors invece esordio per Andre Iguodala dal primo minuto, è Klay Thompson a fargli posto nello starting five. Golden State parte forte, corre e schiaccia con Stephen Curry, solo 14 minuti e 5 punti per il playmaker. I giallo-viola iniziano a ingranare e raggiungono la parità con un assist no-look di Farmar per Shawne Williams, poco dopo Nick Young converte un gioco da tre punti e li porta a +4. Klay Thompson, che dalla panchina segnerà 26 punti, accorcia, ma sulla sirena del secondo quarto Xavier Henry segna da oltre metà campo un canestro incredibile per il 60-57 Lakers. I Warriors rientrano più motivati e raggiungono il +8, ma LA riesce a rientrare fino al -1, poi è Xavier Henry, migliore in campo con 29 punti dalla panchina, a segnare il vantaggio dei Lakers e, più avanti, a chiudere la partita con il canestro del +5 a pochi minuti dal termine.

Golden State Warriors: Barnes 10, Lee 10, Bogut 7 (+12 rim), Iguodala 15, St. Curry 5, Thompson 26, O’Neal 3, Green 2, Bazemore 4, Douglas 5, Speights 4, Dedmon 2, Nedovic, Jones 2, Se. Curry.

Los Angeles Lakers: Young 17, Hill 3, Kaman 10, Meeks 3, Blake 6, Johnson 2, Williams 4, Sacre 9, Farmar 12, Henry 29, Landry 3, Harris 4, Gadzuric 2.

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Francesco Manzi

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