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Prima scelta e Rookie of the Year: perché il traguardo di Paolo Banchero non era scontato

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Paolo Banchero è stato eletto Rookie of the Year dopo essere stato scelto con la prima chiamata assoluta al Draft.

Un risultato che può sembrare poco sorprendente ma che in realtà storicamente è tutt’altro che scontato. Il premio viene assegnato dal 1953 e finora solamente altre 21 prime scelte erano riuscite a conquistarlo. Il primo a completare la “doppietta” fu Ray Felix nel 1954, poi altri fenomeni come Elgin Baylor, Kareem Abdul Jabbar (che nel 1970 si chiamava ancora Lew Alcindor), Patrick Ewing, David Robinson, Shaquille O’Neal, Allen Iverson, Tim Duncan, LeBron James, Derrick Rose, Blake Griffin e Kyrie Irving. In tempi più recenti Andrew Wiggins, Karl-Anthony Towns e per ultimo Ben Simmons, nel 2017.

Da allora le prime scelte (DeAndre Ayton, Zion Williamson, Anthony Edwards e Cade Cunningham) non erano riusciti a rispettare in toto le attese nella loro prima stagione NBA. Fra i nomi più illustri di prime scelte che non hanno vinto il ROY figurano giocatori del calibro di Magic Johnson, James Worthy, Hakeem Olajuwon, Yao Ming, Dwight Howard, John Wall e Anthony Davis. Questo per far capire che il riconoscimento assegnato a Banchero (con percentuali bulgare) non è da sottovalutare.

Volendo considerare Banchero italiano (anche se la sua presenza con la nazionale azzurra è sempre più in dubbio), si tratta del terzo europeo di sempre a vincere il premio dopo Pau Gasol e Luka Doncic. In totale solamente sei giocatori non statunitensi si sono aggiudicati il ROY: oltre ai tre del Vecchio Continente, Andrew Wiggins (Canada), Karl-Anthony Towns (Rep. Dominicana) e Ben Simmons (Australia). Fra questi sei, però, solamente Gasol e Doncic non si sono formati cestisticamente negli Stati Uniti.

 

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