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Trapani, Antonini lancia l’ultimatum: “Palazzetto entro metà dicembre o ce ne andiamo”

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Valerio Antonini torna a minacciare di trasferire la Trapani Shark lontano dalla città. Il motivo del contendere è sempre la gestione del palasport.

La diatriba con l’amministrazione comunale per l’affidamento nasce dalla promozione in Serie A del team granata. Pochi mesi prima, con la Shark in A2, era stata firmata una convenzione sulla base di un documento che affidava la gestione a una società dilettantistica. Per giocare in LBA, però, il club di Antonini si è dovuto trasformare in una SRL. Ciò renderebbe nulla la concessione, secondo la giunta trapanese, mentre Antonini è di tutt’altro parere. La questione, inizialmente di carattere amministrativo, è diventata un caso politico con il patron granata che accusa il primo cittadini di personalismi.

Ieri si è tenuto un Consiglio Comunale straordinario, disertato dalla maggioranza. Antonini, seduto fra i banchi dell’opposizione, vi ha partecipato in prima persona, dando un ultimatum alla giunta.

Se il 15 Dicembre il Comune non avrà rinnovato la convenzione, la nostra squadra si trasferirà in un’altra città. Tutto ciò è vergognoso, così come lo è l’assenza in quest’aula della maggioranza. Ho presentato una denuncia ai danni del sindaco Tranchida per i reati di concussione, tentata estorsione e minacce, è solo il primo degli atti che farò per tutelare la mia società. Il suo tentativo di rendere nulla la concessione è finalizzato a pubblicare un nuovo bando per assegnare l’impianto a qualche imprenditore amico. Sta portando Trapani verso una deriva autoritaria, il segretario generale Giovanni Panepinto e l’ingegnere Orazio Amenta ne sono ben consapevoli ma tutto ciò sta per finire.

Fuori da Palazzo Cavarretta c’erano centinai di tifosi che hanno acclamato Antonini. Rivolgendosi a loro il patron ha detto: “Se entro lunedì questa situazione non verrà sbloccata, convocherò una conferenza stampa per comunicare la decisione definitiva della società. Non si può andare avanti così, la Lega Basket ci pressa e non abbiamo alcuna certezza che la convenzione sia valida”.

Nel frattempo la maggioranza, in una nota in cui compaiono le firme di alcuni consiglieri ma non quella del primo cittadino, ha giustificato la sua assenza come un atto di responsabilità politica. Gli stessi avevano chiesto di rinviare la seduta di una settimana, in attesa del parere legale richiesto all’Avvocatura dello Stato.

Redazione BasketUniverso

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