Trento-Bologna, le pagelle: Aradori e Gentile dominano per 30′, alla fine ci pensano Shields e Sutton

Pagelle Serie A

DOLOMITI ENERGIA TRENTINO

Yannick Franke: 5. È chiamato in causa per l’assenza prolungata di Jorge Gutierrez ma, fino a questo momento, non ha dimostrato chissà quale potenziale, anche se in questo match, a differenza di quello con Milano in Supercoppa, ha fatto vedere qualche lampo, soprattutto in penetrazione.

Dominique Sutton: 7. Se si analizzasse la parte finale del terzo quarto e tutto il quarto, sarebbe una prestazione da 7.5, forse 8: canestri, esplosività, forza fisica, ma soprattutto tanta tantissima difesa. Però non si possono dimenticare i primi due periodi abbondanti in penombra e perciò il nostro voto è un mix tra le due facce del match giocato dal #2 trentino.

Ojars Silins: 6.5. Grandissima prestazione di sostanza quella del lettone. Utilizzato poco nel primo tempo, nel secondo si è rivelato la chiave di volta della zona 3-2 o 1-2-2 schierata da coach Buscaglia. Sua, tra l’altro, la bomba del +4 nel parziale finale,  dopo il primo sorpasso dell’Aquila.

Filippo Baldi Rossi: 6. Partita senza infamia e senza lode per Baldi Rossi, trovatosi spesso a giocare da centro e no da ala forte, come preferisce fare, mancando un vero “cinque” che possa dare il cambio a Behanan; segna 7 punti, tirando 2/2 da dentro l’arco e 1/1 da tre in 15 minuti giocati.

Toto Forray: 6.5. Cuore di capitano anche quest’oggi. È costretto a stare in campo più del necessario, causa l’infortunio di Gutierrez, ma gioca una partita magistrale: quando c’è da difendere, Forray è colui che indica sempre la via ai suoi. Non a caso ha il plus/minus più alto di squadra: +18. Mica male.

Diego Flaccadori: 5.5. Non la miglior partita di Flaccadori nella sua lunga avventura trentina. “Dieghito” si trova spesso a dover forzare conclusioni poiché è stato messo in campo nei momenti di maggior vigore della Virtus e questo l’ha portato a tirare 0/4 dal campo, non riuscendo mai ad arrivare al ferro, complice anche l’ottima difesa di Lafayette ed Aradori.

Betinho Gomes: 5. Il vero unico bocciato di questa Dolomiti Energia. Se a Franke possiamo concedere una brutta prestazione perché è giovane ed inesperto del campionato italiano, al portoghese ciò non è permesso. Betinho ha chiuso i playoff consacrandosi come uno dei migliori giocatori della Serie A e questo lo obbliga ad essere sempre uno dei migliori in campo dei bianconeri; di certo non può chiudere con 1/4, lui che è uno specialista del tiro – anche e soprattutto da lontano – con i piedi a posto. C’è comunque da dire che anche lo scorso anno Gomes ha iniziato piano, ma poi sappiamo tutti com’è andata a finire.

Chane Behanan: 7-. 17 punti segnati con però delle percentuali non proprio perfette: 6/11 da due ma soprattutto 5/12 dalla linea della carità. Ci mette una foga incredibile e in alcuni momenti della contesa sembrava potesse arrivare su qualsiasi pallone in qualsiasi punto del campo. Questa sua voglia di fare non l’ha però sempre portato a prendere la scelta migliore perché a volte ha preferito incaponirsi cercando la conclusione, finendo però così contro il muro formato da Slaughter o Lawson.

Luca Lechthaler: NE

Shavon Shields: 7.5. Indubbiamente il migliore in campo tra i trentini. L’americano con passaporto danese è una sentenza dal campo (7/9) ed è anche una garanzia di difesa. Persino nei momenti peggiori, dove la Dolomiti Energia si era trovata a -18, lui ha sempre cercato di indicare la via giusta si compagni e i risultati sono stati semplicemente sorprendenti per come si era messa la partita.

All. Maurizio Buscaglia: 7. Rimontare un -18 con una Virtus così sarebbe stato più o meno impossibile per chiunque e, soprattutto, molti coach avrebbero tirato i remi in barca a fine terzo quarto. Ma Buscaglia no. Il coach aquilotto ha studiato questa difesa a zona, più una 1-2-2 che una 3-2, la quale ha mandato in estrema confusione i ragazzi di Ramagli, completamente spaesati, come se si fossero dimenticati come si fa a segnare. Complimenti Buscaglia.

 

 

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA

Alessandro Gentile: 7. Un mattatore per tre quarti: ha veramente fatto venire gli incubi alla difesa trentina con le sue continue penetrazioni e con i suoi passaggi sul lato debole, servendo spesso un uomo libero sotto canestro. Poi però si è spento come tutta la Virtus, complice forse anche una condizione fisica non proprio ottimale, visto che siamo solamente al 30 di settembre. Sta di fatto che se AleGent gioca come ha fatto per tutto il primo tempo e per buona parte del secondo, allora abbiamo ritrovato il campione che avevamo smarrito nelle ultime due stagioni.

Michael Umeh: 6.5. Esce dalla panchina ma le sue triple, con questo balzello in avanti, sono veramente mortifere. Difende bene su Forray.

Klaudio Ndoja: 4.5. Parte in quintetto ma non ci si ricorda praticamente nulla dell’albanese. In 28 minuti di utilizzo prova una sola conclusione e chiude con un misero 4 di valutazione: probabilmente a Bologna serve un’ala forte titolare e anche in fretta.

Guido Rosselli: 5. Discorso simile a quello fatto per Ndoja: partita incolore, però quanto meno l’italiano ha smazzato quattro assist, che non sono roba da niente, anche se comunque non bastano per cancellare la brutta prestazione.

Oliver Lafayette: 6.5. Il vero cervello di queste V Nere. Non tira benissimo dal campo (5/13) ma è lui che fa girare la macchina che tocca anche il +18 nel corso della prima metà del secondo tempo. Quando sono venute a mancare lucidità ed energia – è stato in campo 28 minuti, terzo giocatore più utilizzato – tutta la Virtus si è spenta: emblematico l’alley oop tentato e sbagliato nel momento di massima euforia da parte di Trento.

Pietro Aradori: 7.5. Se avesse giocato il secondo tempo come il primo, probabilmente avrebbe segnato 40 punti. Ha chiuso all’intervallo lungo con un più che rispettabile 4/6 da tre punti ma poi, anche lui come tutti quanti, ha dovuto far fronte alla stanchezza e questa – coadiuvata dalla grandissima rimonta trentina – ha vinto sulla voglia di portare a casa i primi due punti stagionali.

Stefano Gentile: NE. Problema al piede in riscaldamento che l’ha visto costretto a dare forfait.

Kenny Lawson: 6.5. Impiegato poco da Ramagli – solo 12 minuti – ma quand’è stato in campo non ha per nulla sfigurato e avrebbe sicuramente meritato qualche minuto in più.

Marcus Slaughter: 7. 6 punti, 7 rimbalzi e 7 assist. Prestazione da ala piccola più che da centro. La sua non elevatissima altezza gli permette di muoversi benissimo e con grande rapidità spalle e fronte canestro, ma soprattutto è la sua infinita conoscenza del basket a fare la differenza: dall’area pitturata, magari in raddoppio, riesce a trovare soluzioni impensabili sugli scarichi.

All. Alessandro Ramagli: 5.5. S’è trovato costretto a dover cambiare il suo piano partita durante il riscaldamento, causa l’infortunio di Stefano Gentile, ma comunque questo problema non si è notato per venticinque minuti abbondanti di partita. L’errore – che non è solo colpa sua perché c’è grande merito dell’avversario – che gli si attribuisce è quello di non aver saputo annientare la difesa a zona messa in campo da coach Buscaglia.

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