Truffa AmeriLeague: il nuovo campionato è in realtà una farsa

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Ha del clamoroso quello che è accaduto in questi giorni negli Stati Uniti, episodio che forse macchia l’idea comune che si ha degli sport americani, sempre limpidi e funzionanti dall’altra parte dell’oceano. Non parliamo della NBA e nemmeno della NCAA, ma della AmeriLeague, una nuova Lega che sarebbe dovuta nascere quest’anno sulle orme della D-League, pensata proprio per farle concorrenza. Il Draft, con sei squadre partecipanti, si sarebbe dovuto tenere ieri a Las Vegas e a questo nuovo progetto si erano uniti anche alcuni giocatori che in NBA hanno giocato ma che sono rimasti free agent.

A due giorni dal Draft, il Presidente dell’AmeriLeague si era dimesso destando parecchi sospetti, ora la stessa sorte è toccata al CEO Cerruti Brown, o almeno l’uomo che si pensava fosse Cerruti Brown. In realtà si è scoperto che si trattava di una falsa identità, dietro cui si celava Glendon Alexander, noto truffatore e McDonald’s All America nel 1996 che ha passato diversi anni in prigione tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000. Alexander avrebbe intascato tutti i soldi, non retribuendo i dipendenti, promettendo pagamenti a destra e a sinistra, cambiando poi tutte le password e sparendo nelle ultime due settimane.

I giocatori ora non sanno cosa fare, erano pronti a iniziare la stagione ragazzi del calibro di Antoine Wright, due stagioni in NBA con Dallas, Henry Walker, ex Miami Heat, e Royce White, 16esima scelta assoluta nel 2012, ma a quanto pare dovranno guardarsi intorno.

Francesco Manzi

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