Un anno fa in questo periodo dell’anno iniziavamo a chiederci se davvero i Golden State Warriors, apparentemente quasi imbattibili, sarebbero riusciti a stabilire il nuovo record di vittorie in una singola stagione, all’epoca le 72 dei Chicago Bulls di Michael Jordan nel 1996. Alla fine i californiani ce l’hanno fatta, ne hanno vinte 73 e fatto la storia, ma ad un prezzo molto alto: la sconfitta alle Finals contro Cleveland, peraltro dopo essere stati avanti 3-1 nella serie, ha fatto molto più parlare del record.
Se l’anno scorso leggende della NBA del passato, compreso anche il diretto interessati Scottie Pippen, avevano dimostrato dell’astio nei confronti della cavalcata di Golden State, sostenendo in più occasioni che un record di vittorie senza la conquista del titolo sarebbe stato inutile, ora è stato proprio Jordan ad uscire lo scoperto. Il proprietario degli Warriors, Joe Lacob, ha raccontato che durante una cena tra i proprietari delle franchigie MJ, owner degli Charlotte Hornets, avrebbe esclamato: “73 non significano un c***o!”. Lacob ha poi proseguito: “Sul momento non gli ho detto nulla, non volevo creare problemi per questa cosa. Gli ho dato ragione, d’altronde non abbiamo vinto il titolo, dovevamo migliorare”.
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Il signor Jordan dovrebbe sapere che il record di vittorie è una cosa mentre il record di titoli vinti è un’altra. Pertanto – da spettatore neutrale – dico che il record di 73 vale moltissimo esattamente come se uno facesse il record del mondo sui 100 m in semifinale e poi in finale vincesse la medaglia d’argento. Il record resta
Quello che conta è la medaglia, non i piazzamenti!!! I record passano, le vittorie rimangono!!!