Olimpia Milano
Jamel McLean: 7 – L’arrivo di Batista ha limitato i suoi minuti ma la sua presenza in campo è imprescindibile per il lavoro in attacco ed in difesa, con la giusta concentrazione potrebbe essere il fattore decisivo in finale.
Oliver Lafayette: 6 – Una sufficienza di fiducia per il play col doppio passaporto: fino a gara-5 era assolutamente insufficiente, ma nella decisiva gara-6 il suo apporto è stato fondamentale.
Alessandro Gentile: 5.5 – Il capitano dell’Olimpia ha litigato con i ferri (soprattutto quelli del Talercio), con l’ambiente, con l’allenatore… il nervosismo ha spesso preso il sopravvento al talento che a sprazzi ha dimostrato.
Bruno Cerella: 7 – MVP di gara-5, idolo dei tifosi e quando mette piede in campo cambia l’intensità difensiva di tutta la squadra. Ormai imprescindibile per coach Repesa.
Mantas Kalnietis: 6,5 – Dopo un inizio di serie in sordina, il lituano ha preso per mano la squadra che senza di lui in attacco va in confusione.
Milan Macvan: 6,5 – Il più solido per gli uomini di coach Repesa, una sicurezza sotto e lontano da canestro.
Rakim Sanders: 7,5 – MVP della serie a mani basse, Repesa ci penserà due volte prima di lasciarlo ancora a riposo. Perfetta accoppiata con Batista, devastante in attacco ed in difesa.
Charles Jenkins: 5 – Fattore spesso deleterio per la squadra, soprattutto se per far giocare lui bisogna lasciar fuori uno tra Sanders e McLean.
Krunoslav Simon: 7 – Il talento del croato non è mai stato messo in discussione, malino le prime 2 gare (soprattutto gara-1), molto bene il resto della serie.
Esteban Batista: 6 – Non il dominio fisico che ci si aspettava dal sudamericano, soprattutto dopo la splendida serie giocata contro Trento
Andrea CInciarini, Daniele Magro: SV
Coach Jasmin Repesa: 6 – Aveva, ed ha, la squadra più forte ma si è complicato la vita in più occasioni. L’esclusione di Sanders in gara-3 non l’ha capita nessuno: non è più tempo di rotazioni, chi è più forte deve giocare.
Umana Reyer Venezia:
Jeremy Pargo: 6+ – Non è stato lo scintillante Pargo delle prime partite con la maglia della Reyer, qualche lampo di classe ma limitato bene dalla difesa milanese.
Melvin Ejim: 6,5 – Bravo ad entrare sottopelle ad alcuni elementi di Milano ed ottimo all around player, il giocatore che ogni allenatore vorrebbe.
Michael Bramos: 6,5 – Un tiratore come pochi in Europa, ha dimostrato di sapersi esprimere ancora ad alti livelli nonostante l’infortunio degli ultimi 2 anni.
Stefano Tonut: 7,5 – Abbiamo probabilmente assistito all’esplosione definitiva del talento del giovane figlio d’arte triestino: quando la squadra è in difficoltà ci pensa lui.
Jarrius Jackson: 5,5 – Una serie quasi da spettatore per l’americano che non ha inciso.
Ousman Krubally: 6,5 – Punti, rimbalzi ed atletismo: non è sicuramente Josh Owens, ma per uno che viene da un campionato di A2 Silver giocato a Legnano lo scorso anno ha disputato una serie di semifinale scudetto più che sufficiente.
Mike Green: 7 – Probabilmente il playmaker più forte del nostro campionato, ha dimostrato ancora una volta di essere una sicurezza a questi livelli.
Tomas Ress: 5,5 – Se Kaukenas a 39 anni è ancora in grado di essere decisivo, lo stesso non si può dire di Ress. Non è mai stato un go-to-guy ma nemmeno così passivo, purtroppo.
Benjamin Ortner: 6 – Ci ha provato, spesso con successo, ma 4 (Batista, McLean, Sanders e Macvan) contro 1 è veramente troppo.
Jeff Viggiano: 5 – Serie molto al di sotto del par per l’ex Siena, che avrebbe potuto e dovuto incidere molto di più, almeno a livello fisico e di atletismo.
Hrvoje Peric, Phil Goss, Boris Savovic: SV
Coach Walter De Raffaele: 6,5 – E’ riuscito a non far rimpiangere Recalcati, e dovrebbe già bastare questo. Senza Goss, Peric e Owens non si poteva fare di più.
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