aday mara

Aday Mara, il gigante di Zaragoza dalle mani educate

Giovanili Giovanili Home Spagna

Prima di domenica sera, Zaragoza era 0-6 in ACB. Il club aragonense è in netta difficoltà dopo l’ultima stagione non esaltante e un avvio di campionato in cui ha lasciato un paio di vittorie preziose per strada contro squadre alla portata (Obradoiro e Fuenlabrada) per poi subire lezioni pesanti da squadre di EuroCup ed EuroLega ma c’è una speranza: Aday Mara.

Per i ragazzi di coach Porfirio Fisac nella sfida di domenica sera contro il Real Madrid era proiettato lo spettro dell’ennesima sconfitta. Tuttavia, un primo tempo d’autore e la resistenza alla rimonta dei blancos nell’ultimo periodo, hanno consegnato la prima e insperata vittoria della stagione.

Aday Mara, un ragazzo da tenere d’occhio

Tra i protagonisti della prima parte di gara ha spiccato su tutti (anche in senso letterale) il nome di Aday Mara. Centro classe 2005 di 220 cm, formatosi cestisticamente nella cantera aragonense. Figlio di un ex cestista e una pallavolista, nonostante la sua notevole stazza combinata a una fluidità corporea sempre più in continua crescita, la sua predicibilità è stata oscurata da prodotti di club più blasonati (per la sua età, è Izan Almansa il prospetto n.1, prima Real Madrid e ora in forza ad Overtime Elite). Questo fino a quando non si è fatto notare al suo primo Adidas Next Generation Tournament, fase di Istanbul 20/21, dove aveva impattato al meglio sotto ambo i ferri a soli 15 anni. Nel frattempo, il ragazzo è cresciuto sul piano tecnico (in particolare al tiro, arma fondamentale per un giocatore moderno), alzando il suo stock in maniera netta nella finale del Mondiale U17 disputatosi quest’estate, dove è stato uno dei protagonisti nella gara persa contro gli USA con 16 punti (7/9 da 2), 7 rimbalzi, 3 assist e 5 stoppate, top performer per i suoi con 25 di valutazione.

Da qui quest’anno la decisione di farlo partire in pianta fissa in prima squadra (in concomitanza con l’impegno in EBA con il club associato di El Olivar): dopo il debutto molto positivo con il Baskonia (8 punti e 4 rimbalzi in 20 minuti), si è ripetuto anche contro i blancos con 8 punti (3/5 da 2), 4 rimbalzi e 1 stoppata in appena 9 minuti di gioco, dove ha portato a scuola – cosa non semplicissima – il centro francese Vincent Poirier.

realgm.com

FISICO

Questo è certamente il piatto forte della casa e che intriga molto gli addetti ai lavori. Un 2 e venti che copre ampiamente il campo, possiede un telaio ancora asciutto ma ha dalla sua una eccellente coordinazione, controllo dei movimenti e l’abilità di destreggiarsi anche sotto pressione grazie al lavoro di piedi e corpo. Tuttavia trascinare un corpo gigantesco lungo il campo paga dazio in termini di transizione tra una fase e l’altra. Non ha una grande elevazione, ma d’altronde non ne necessita particolarmente.

TECNICA

Ancora in fase di rifinitura per rispecchiare gli standard dei giocatori moderni. Possiede già chiaramente una notevole sicurezza e visione di gioco, oltre che un buon rilascio della sfera nell’esecuzione, sia in avvicinamento a canestro sia nel tiro off-catch dal mid-range. Non è ancora in grado di mettere palla per terra per attaccare fronte a canestro, inoltre il tiro dai 6 metri e 75 è in piena fase di rodaggio sia nella forma sia nel rilascio.

ATTACCO

Totem offensivo all’interno dell’area, il suo gioco si sviluppa principalmente lontano dalla palla con risultati altamente efficienti: può variare angolo di pick and roll tra roll completo, per poi affondare il lob nel cesto o aprirsi sul gomito per un tiro da spot. Se isolato in post, ha abbastanza coscienza e rapidità di decisione nello spingere forte al ferro o leggere i blitz della difesa per riaprire il gioco perimetrale dei compagni. A livello di personalità, non è una figura di leader per i compagni, ma sono i compagni stessi che cercano di innescarlo sempre di più una volta che prende il ritmo.

DIFESA

Figura intimidatoria nella sua metà campo: fisso nella copertura del ferro, la sua lunghezza di braccia e attenzione difensiva lo rendono un muro difficile da valicare per qualsiasi esterno provi a passare dalle sue parti. Ma se da un lato è molto efficace come shot blocker, dall’altro deve migliorare nella sicurezza e aggressività a rimbalzo per affibbiarsi il titolo completo di rim protector: infatti non è ancora un rimbalzista d’èlite, essendo in grado di contendere i palloni vaganti solo sotto il suo ferro, limitato dal tagliafuori in attacco e superato in termini di verticalità e voglia da giocatori ben più atletici. Oltre a questo, deve migliorare nella gestione dei falli: difende più con le mani per cercare la palla piuttosto che scivolare e limitare gli avversari con il suo corpo, commettendo spesso e volentieri falli ingenui.

Per concludere, questo gigante potrebbe essere, assieme al sopracitato Izan Almansa e al creativo playmaker del Valencia, Sergio De Larrea, una delle colonne portanti di una Spagna sempre alla ricerca di un continuo rinnovamento del proprio progetto nazionale.

Per Aday Mara si prospetta una stagione di rodaggio per prendere confidenza con il campionato nazionale più forte del continente, con l’attesa esplosione (e quindi potenziale monitoraggio dagli addetti al Draft NBA) per l’anno prossimo. Il divertimento è assicurato.

 

IMMAGINE IN EVIDENZA: fiba.basketball

Redazione BasketUniverso

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.