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Bianchini: “Vedere Bill Russell fu come uscire da una casa chiusa”

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Valerio Bianchini, da tutti chiamato “Il Vate”, ha voluto esprimere il suo primissimo ricordo legato a Bill Russell sul profilo Facebook. Il paragone a fine racconto è davvero particolare: “Uscimmo frastornati come uscissimo la prima volta da una casa di tolleranza [casa chiusa n.d.r.]”.

Qui la storia completa di Bianchini riguardo Bill Russell:

“La prima volta che vidi Bill Russell fu in un film che Aldo Giordani aveva portato nella saletta per proiezioni dell’Usis a Milano. Aveva chiamato pochi suoi collaboratori come in una riunione carbonara per vedere un servizio su una partita tra i Celtics di Bill Russell e i Cincinnati di Oscar Robertson. Allora le possibilità di filmati NBA erano rarissime e tutti noi stavamo con occhi sbarrati sullo schermo e qualche battito del cuore in più. Il film era a colori e bellissimo per quei tempi, commentato in italiano da un doppiaggio che storpiava tutti i termini tecnici del basket e il pivot che veniva chiamato ” il palo”. Non dimenticherò mai la sequenza mozzafiato di una entrata di Oscar a cameriere in volo verso il canestro, perché nella medesima sequenza nell’angolo basso opposto dello schermo si vedeva al rallentatore una mano nera che puntava inesorabile verso l’alto, verso la palla a spicchi che Oscar intendeva scodellare a canestro. La sequenza lentissima era per noi più erotica di quella in cui Rita Hayword in Gilda si sfila i lunghi guanti davanti a Glen Ford. Una esplosione orgasmica la stoppata conclusiva. Uscimmo frastornati come uscissimo la prima volta da una casa di tolleranza”.

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