Cantù, Kurtinaitis: “Aspettiamo ancora un paio di settimane Laganà poi torneremo sul mercato”

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Nella conferenza stampa prima della partita contro la Betaland Capo d’Orlando, Rimas Kurtinaitis ha anche toccato il dolente tasto Marco Laganà, dolente per i purtroppo numerosi infortuni che continuano a perseguire il giovane ragazzo calabrese, ma anche perché comporterebbe un’altra aggiunta al roster, la quattordicesima, se Alex Acker dovesse andare a referto domenica prossima. Il coach lituano sembra avere molta fiducia in Lagghi, ma è una fiducia a tempo, un paio di settimane, dopodiché Cantù inizierà a sondare il mercato degli esterni italiani, attualmente davvero laganà cantùpovero a livello di free agent. Il termine posto da Kurtinaitis è di circa un paio di settimane, ciò significa che se non sarà in campo nemmeno per il prossimo match casalingo contro la Pasta Reggia Caserta, in programma domenica 13 novembre, sarà difficile poi rivedere il capitano dell’ultima classe Under 20 italiana vincitrice di un titolo europeo indossare ancora la maglia di Cantù.

Queste le parole di risposta di Rimas Kurtinaitis a domanda specifica:

“Noi vogliamo aspettarlo. Io non sono un dottore ma penso che lui debba fare delle cose diverse da quelle che ha fatto durante quest’estate perché in tre mesi di allenamenti non è ancora pronto per giocare, quindi sicuramente qualcosa è andato storto. Forse la riabilitazione, non lo so. Ora noi lo stiamo aspettando perché è un giocatore giovane e di grande prospettiva, ma deve migliorare a livello fisico e anche a livello di aggressività però penso che non sia cresciuto sotto questi punti di vista anche a causa dei molti infortuni che l’hanno tenuto lontano dai campo da gioco. Noi lo stiamo aspettando e lo vogliamo aspettare perché è un gran giocatore ma non so quello che succederà in futuro, anche perché, vi ripeto, non sono un medico. Se entro un paio di settimane i dottori mi diranno che non sarà ancora in grado di giocare, noi per forza dovremo sondare il mercato degli esterni italiani”.

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