David Blatt: “Questa Serie A mi intristisce. Milano è tra le top d’Europa e sento un po’ mio l’anello dei Cavs”

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David Blatt è stato intervistato dal giornalista de La Gazzetta dello Sport, Massimo Oriani, al quale ha raccontato naturalmente del suo Darussafaka Dogus, della sua prossima avversaria in Eurolega, l’Olimpia Milano, ed è ritornato sulla situazione con i Cleveland Cavaliers, poiché è stato esonerato a stagione in corso senza avere dei veri demeriti sportivi. Inoltre ha anche parlato dell’attuale stato della Serie A, ricordando i fasti di un tempo, quando lui allenava la Benetton Treviso.

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Come mai ha scelto di firmare per il Darussafaka Dogus, dopo aver giocato delle Finals NBA?

“Lo sforzo che hanno fatto per avermi mi ha impressionato ed è stata la molla che mi ha spinto a firmare per loro, oltre al fatto che questa voglia di fare permetterà loro di arrivare prestissimo tra i top team europei. Ho grandissimo supporto da Dogus, giochiamo in un’arena bellissima, stile NBA, ma un po’ più piccola, perfetta per noi, e questo non è assolutamente un fattore da sottovalutare”.

Cosa ne pensa della sua prossima avversaria, Milano?

“E’ una delle migliori squadre d’Europa e soprattutto hanno costruito un roster conforme alle idee di pallacanestro di Jasmin Repesa. Sono riusciti a tenere un nucleo molto solido dall’anno scorso e hanno una società forte alle spalle, ecco perché andranno lontano”.

Cosa le è rimasto dell’avventura con i Cavs?

“Un’esperienza grandissima ma non posso essere contento di com’è andata a finire. Ho provato a restare in NBA, non lo nascondo, ma non c’è stata la possibilità, hanno fatto altre scelte; sarei potuto restare di là ma solo come assistente, mentre io mi sento head coach, perciò sono tornato in Europa: qui mi trovo bene perché è qui che sono cresciuto”.

LeBron?

“Uno dei più forti di sempre, senza dubbio. Diciamo che non è stato facile per un debuttante come me, non tanto per lui in blatt_david1280-640x360sé, ma per tutto il contesto e le aspettative che si erano andate a creare a Cleveland”.

Messina è pronto per fare il capo allenatore in NBA?

“Assolutamente sì. Il suo percorso è stato diverso dal mio perché prima ha vinto in Europa, poi ha fatto il vice in una franchigia, dove c’era una superstar come Kobe, e adesso si è trasferito a fare l’assistant coach di uno dei 3-4 migliori allenatori di sempre, Pop”.

Qual è il suo pensiero sull’attuale Serie A, visto che ha allenato anche da noi una decina d’anni fa?

“Mi intristisce vederla così in basso rispetto a quando c’ero io. Milano è forte ma è troppo forte per gli altri, non c’è proprio competitività, cosa impossibile da pensare quando stavo sulla panchina di Treviso. Ricordo con grande nostalgia le mie due stagioni in Veneto e credo siano state davvero parecchio formative per me!”.

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