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Grazie Meo Sacchetti, ci hai fatto vivere un sogno davvero incredibile

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Questa è la nostra estate. C’è poco da fare. Quello che hanno fatto gli Azzurri, tutti, lo ricorderemo per molti anni a venire. Ricorderemo per tantissimi anni anche quello che ha fatto la Nazionale dell’Italbasket di Meo Sacchetti, la quale ci ha veramente regalato un sogno.

Nelle scorse settimane abbiamo meritatamente celebrato Roberto Mancini per aver fatto l’impresa di prendere una Nazionale che non si era qualificata ai Mondiali e averla portata fin sul tetto d’Europa dopo decenni che ciò non accadeva. Meo Sacchetti non ci è andato molto lontano con l’Italbasket. Anche lui ha preso in mano un gruppo che era sul viale del tramonto e, prima l’ha riportato ai Mondiali 13 anni dopo l’ultima volta, poi alle Olimpiadi 17 anni dopo l’ultima apparizione. Nel frattempo però, tra una competizione e l’altra, più o meno tutto il quintetto ha dato forfait per il torneo decisivo: Daniel Hackett (si è ritirato dalla Nazionale), Marco Belinelli e Gigi Datome hanno rinunciato per problemi fisici e Danilo Gallinari stava giocando le finali di Conference con gli Atlanta Hawks ma poi ha dato la sua disponibilità per Tokyo.

Oggi siamo qui giustamente a celebrare Simone Fontecchio, giusto per citarne uno, ma non sappiamo in quanti gli avrebbero dato la fiducia che gli ha dato lui. E non parliamo di quest’estate, parliamo del prestito da Milano a Cremona: Simone si stava perdendo in un tunnel, a volte capita quando finisci nelle grandi squadre e non giochi mai. Poi però Meo l’ha rivitalizzato, dandogli responsabilità, come ha rivitalizzato la nostra voglia e la nostra passione per la Nazionale.

Vogliamo parlare anche di Nico Mannion? Vi ricordate quando lo convocò a a 17 anni, 3 mesi e 17 giorni, poco più di 3 anni fa? Era un ragazzino che in Italia quasi non si conosceva. Alla sua convocazione ci fu un po’ di stupore e di perplessità perché non eravamo “abituati” a un italiano d’America, ovvero un italiano al 100% ma nato e cresciuto negli Stati Uniti. Eppure anche grazie a lui siamo arrivati a Tokyo. Che poi sia stato quello che ha fatto più fatica contro la Francia non è un problema, avrà tempo per farsi perdonare, stiamo sempre parlando di un ragazzo di 20 anni, non dimentichiamocelo.

A tutto questo dobbiamo aggiungere il caos che c’era stato in questa primavera, quando la Gazzetta dello Sport aveva annunciato Ettore Messina come nuovo commissario tecnico dell’Italia a partire da settembre 2021. Poi questa notizia è stata smentita, anche perché c’era un Preolimpico da giocare e (in teoria) da vincere. Sì, in teoria, perché nessuno ci credeva, cerchiamo di essere onesti, come avresti potuto vincere a Belgrado contro la Serbia dei fenomeni NBA? Eh, non è vero che non ci credeva nessuno, qualcuno ci credeva. E sapete chi è quel qualcuno? Sì, sempre quel matto di Meo.

Sacchetti deluso KO orgoglioso
Meo Sacchetti ci ha fatto vivere un sogno.

Sarebbe da aprire anche il capitolo “miglior allenatore italiano di sempre”. Fortunatamente la nostra scuola è prelibata: Valerio Bianchini, Charlie Recalcati, Ettore Messina, Sergio Scariolo e anche Meo Sacchetti. Perché ci va in questa lista di fenomeni. Ha vinto uno Scudetto con una squadra che 10 anni prima quasi non si conosceva e l’ha portata a giocare in EuroLega. Ha preso un team “inesistente” da un punto di vista cestistico come Cremona e le ha fatto vincere miracolosamente una Coppa Italia. Primo e probabilmente ultimo trofeo dei lombardi. Poi quello che ha fatto con la Nazionale è già stato raccontato qui sopra. E solo per quello che ha realizzato sulla panchina azzurra meriterebbe di essere ricordato come uno dei migliori allenatori italiani di sempre.

Ma adesso? Noi italiani non ci accontentiamo mai. Abbiamo vinto una medaglia d’oro nei 100 metri – situazione irripetibile – e adesso chiediamo a Marcell Jacobs di battere il record di Usain Bolt. Sì, ma adesso? Adesso c’è un Europeo da giocare parzialmente in casa. Purtroppo la Francia ci sarà, ma magari Gobert no. La Spagna perderà buona parte dei fenomeni che hanno scritto la storia della pallacanestro europea del XXI secolo. E nella Slovenia non è detto che ci sarà Luka Doncic, molto dipenderà dalla stagione con Dallas. In più potremmo avere forse la scelta numero 1. massimo numero 2, al prossimo Draft: Paolo Banchero. Diciamo che le possibilità di arrivare in fondo ci sono, ma la certezza è una sola al momento: Meo Sacchetti, che continuerà a farci vivere un sogno.

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