L’Italbasket ha aperto il suo cammino a EuroBasket 2025 contro la Grecia tra luci e ombre e soprattutto con una sconfitta. Se da un lato Danilo Gallinari ha ribadito che “intensità ed energia devono essere nel DNA della nostra Nazionale”, dall’altro il campo ha raccontato una storia diversa: uno dei giocatori più intensi ed energici dell’Italbasket, Gabriele Procida, non ha giocato nemmeno un secondo.
Una scelta che fa discutere, soprattutto alla luce dei quasi 15 minuti concessi a Marco Spissu, apparso lontano dalla miglior condizione e decisamente meno incisivo rispetto a quanto ci si aspetterebbe a questo livello.
Perché tenere fuori Procida?
Pozzecco ha sempre sottolineato l’importanza della freschezza atletica e della mentalità aggressiva, motivo per cui ha tenuto in campo Simone Fontecchio 34 minuti pur non azzeccandone una in attacco, elementi che Procida incarna alla perfezione. Il giovane talento è esplosivo, capace di portare difesa, intensità e punti facili in contropiede: esattamente ciò che l’Italia ha dimostrato di dover migliorare.
Eppure, in una partita in cui serviva ritmo e impatto fisico, il CT ha deciso di lasciarlo a guardare dalla panchina. Una decisione che, inevitabilmente, apre a critiche e interrogativi: davvero era più utile affidarsi a un playmaker statico e prevedibile, obbligando Darius Thompson a giocare da guardia e quindi trattare meno la palla, piuttosto che puntare su un esterno atletico e imprevedibile?
Gallinari predica intensità, Pozzecco predica… coerenza?
Le parole di Gallinari, leader morale e tecnico della squadra, non lasciano spazio a interpretazioni: l’Italia deve basare la propria identità su energia e aggressività. Se questo è il mantra, allora come si giustifica l’esclusione di Procida, il giocatore forse più energico del roster, insieme a Saliou Niang?
Pozzecco, che spesso ha fatto dell’istinto e delle scelte coraggiose il suo marchio di fabbrica, in questo caso sembra aver preferito la via della sicurezza, premiando l’esperienza a scapito della freschezza. Ma in un torneo come l’EuroBasket, dove ogni possesso conta, il rischio è di pagare caro questo tipo di conservatorismo.
Un’Italia che ha bisogno di coraggio
EuroBasket 2025 è appena iniziato, ma il dibattito è già acceso: l’Italbasket deve davvero lasciare in panchina uno come Procida, che rappresenta presente e futuro della Nazionale? Oppure è arrivato il momento per Pozzecco di osare, dando spazio a chi può cambiare ritmo e spezzare l’inerzia di una partita?
Se l’obiettivo è essere intensi ed energici, come Gallinari ripete, allora il campo deve riflettere queste parole. E per farlo, Procida non può restare a guardare.
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